Obiettivo raggiunto per la prima edizione del “Marconi teatro musica festival” che, nella due giorni svoltasi in piazza Leopoldo Trieste, a Reggio Calabria, ha proposto iniziative di teatro e di musica che guardano all’innovazione e al futuro, coinvolgendo un pubblico numeroso e attento, e attuando, così, momenti di coesione sociale e culturale all’interno della periferia cittadina.
Un festival, quello promosso da Traiectoriae, in collaborazione con l’impresa teatrale Scena Nuda, che, al suo debutto, è stato incentrato sulla figura di Guglielmo Marconi e sullo sguardo, appunto, al futuro, sulla determinazione, ma anche su scelte e strumenti per superare le difficoltà. Temi che hanno coinvolto i più giovani, sia negli spazi dedicati alla formazione, ma anche come protagonisti di alcuni spettacoli proposti.
In particolare – come rimarcato nella serata di apertura, da Domenico Gatto, direttore generale del festival – “si è immaginata questa rassegna, che ha come protagonisti Marconi e la moglie Maria Cristina Bezzi Scali, con l’idea di far partire il progetto pilota affidando questi personaggi a due artisti in crescita”. La serata inaugurale, quella del 17 agosto, infatti, ha visto in scena due spettacoli: il primo dedicato alla figura della moglie di Marconi, diretto da Filippo Gessi e intitolato proprio “Maria Cristina Bezzi Scali Marconi”, prendendo ispirazione dal libro “Mio marito Guglielmo”, in cui viene ricostruito sia l’aspetto dello scienziato, sia quello dell’uomo Marconi. Un racconto sfaccettato e una personalità poco conosciuta, interpretata con intensità e padronanza scenica da una giovane attrice, Rosalinda Doldo. Un altro giovanissimo talento, Giuseppe Creazzo, si è calato – con grande naturalezza e capacità di mantenere il ritmo e il livello della narrazione – nel ruolo di Marconi, in un percorso inedito nella vita, nei dubbi e nelle scelte dello scienziato: “Il rumore del silenzio – Guglielmo Marconi l’uomo oltre l’invenzione”, ha coinvolto il pubblico, con un testo – scritto da Teresa Timpano, anche regista dello spettacolo proposto in prima nazionale – che unisce realtà e poesia, scienza e riflessione, attraverso il filo di un silenzio che parla al futuro.
Una prima serata ricca di emozioni, proseguite il 18 agosto, con l’incontro tra teatro e musica offerto da “Diva’s songs – Ritratti in musica fra luci e ombre”: anche in questo caso, protagonisti in scena gli aspetti pubblici e quelli privati, familiari, di personaggi famosi. Al centro del racconto, la vita artistica di cinque dive di Hollywood, ovvero Rita Hayworth, Doris Day, Marilyn Monroe, Judy Garland e Liza Minnelli. Gli aneddoti e le parole tratte da diari e lettere, cui hanno dato voce Kristina Mravcova e Teresa Timpano, intrecciandosi con la parte musicale, che ha visto in scena Piero Massa, alla viola e al violino, Eunice Petito al pianoforte, e la cantante Benedetta Marcianò, hanno conquistato i numerosi spettatori che hanno gremito la platea, facendo rivivere e conoscere con maggiore profondità queste attrici che hanno costruito l’immaginario cinematografico mondiale.
Un percorso ricco di sfumature e coinvolgente, quello offerto dallo spettacolo scritto da Domenico Gatto e co-prodotto da Traiectoriae e Scena Nuda, in chiusura di una prima edizione del festival, che – come si diceva e come rimarcato con soddisfazione dai promotori – ha raggiunto con successo gli obiettivi sociali e culturali del progetto. Offrendo anche, in queste giornate, due interessanti e partecipati momenti formativi, rivolti sempre ai più giovani: uno dedicato alla “Tecnica e scrittura rap”, condotto da Bruno Timpano – Easy One, l’altro dal titolo “Sintonizzati sul Genio. L’invenzione della radio”, laboratorio teatrale per bambini curato dall’impresa teatrale Scena Nuda.
“Marconi teatro e musica festival” è promosso dalla Città di Reggio Calabria nell’ambito del progetto “ReggioFest2025: cultura diffusa” e finanziato a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del ministero della Cultura.