“Non esistono vite segnate per sempre”. Con queste parole la Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Radice Alighieri” di Catona, Simona Sapone, ha introdotto l’incontro dal titolo “Progetto Biesse. Giustizia e umanità – Liberi di scegliere” svoltosi nei giorni scorsi. presso la scuola primaria di Catona centro. Oltre all’istituto catonese, hanno partecipato da remoto anche l’ I.I.S. “G Familiari” di Melito Porto Salvo con il DS Vincenzo Zappia e la prof.ssa Caterina Papandrea e l’ IC “Manzoni – Augruso” di Lamezia Terme con il DS Antonella Mongiardo e la Dott.ssa Giovanna Folino.
el prendere la parola, Bruna Siviglia, Presidente dell’associazione Biesse, ha voluto ricordare come il progetto “Giustizia e umanità – Liberi di Scegliere”, promosso dalla sua associazione, divenuto Legge Regionale e presentato qualche settimana fa alla Camera dei Deputati, sia un percorso educativo basato su quello ideato dal presidente del Tribunale per I Minorenni di Catania, il Giudice Roberto Di Bella, per offrire una nuova vita ai minori appartenenti alle famiglie mafiose. Questo progetto ha permesso a tanti ragazzi, a cui spesso si aggregano le loro madri, di andare via da un contesto malavitoso e conoscere altre realtà e modi diversi di vivere, per essere davvero liberi di scegliere della loro vita e non essere costretti a seguire quella già tracciata da altri.
Bruna Siviglia ha infine sottolineato che “Biesse” ha promosso un concorso nazionale che prevede la consegna di cinque borse di studio del valore di duemila euro ciascuna, finanziate dalla Regione Calabria e intitolate a vittime Innocenti delle mafie, rivolto ai giovani studenti. Questi ultimi dovranno elaborare un testo con le loro riflessioni, o un cortometraggio o un video, inerente il percorso “Liberi di Scegliere”.
Sono intervenuti quindi i dirigenti e i docenti delle altre due scuole coinvolte che hanno sottolineato come la scuola sia un baluardo di legalità contro la subcultura mafiosa e attenta ai valori della Costituzione. Ha concluso gli interventi il Giudice Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, per molti anni a Reggio Calabria con identico incarico.
Di Bella ha ricordato numerosi casi di ragazzi che, allontanati da determinati contesti criminali, sono riusciti a crearsi una nuova vita lontani dalla Calabria. Ha sottolineato che, nonostante i milioni in banca , le macchine di lusso e il potere, nella ndrangheta si vive male e questo vale per tutti, in particolare per le donne e i ragazzi. Con “Liberi di Scegliere” è stata ridata “speranza alla sofferenza”.
Infine, Di Bella ha risposto alle numerose domande degli alunni che si sono appassionati all’argomento dopo aver visto il film con protagonista Alessandro Preziosi e letto il libro scritto dallo stesso giudice.