«Pare siano una vanteria infondata le rivendicazioni di Roberto Partinico sull’avere ottenuto l’oscuramento dal sito web del Museo Archeologico di Reggio Calabria delle teorie sui Bronzi di Riace elaborate dal professore Daniele Castrizio. Dai primi riscontri ottenuti la realtà dei fatti sarebbe abbastanza diversa. Un banale intervento di manutenzione sarebbe stato colto e presentato dal Partinico all’opinione pubblica come frutto di un presunto intervento ministeriale da lui invocato».
Così in un comunicato il giornalista Francesco Ventura commenta la bagarre mediatica avviata da Roberto Partinico nei giorni scorsi. Ventura all’indomani dell’accaduto aveva inviato formale istanza al Ministero della Cultura per appurare le reali dinamiche della vicenda.
«Non ho avuto ancora riscontro dal Ministro, ma una prima risposta è giunta dal direttore Carmelo Malacrino. La pagina al centro della vicenda era una bozza di lavoro, una sezione incompleta, probabilmente rimasta tale perché in corso di redazione da parte di un funzionario da tempo trasferitosi in altra sede – spiega Ventura – In prima battuta quindi se Partinico ha avuto un ruolo in tutto ciò, esso si prospetta oltremodo marginale. Presto una mia istanza di accesso agli atti farà luce pure su questo aspetto della vicenda. Ringrazio il Direttore per la celere risposta e la sensibilità dimostrata, in linea con l’impegno caratterizzante questi suoi anni di servizio nel nostro Museo Archeologico, divenuto una fucina di mostre e pubblicazioni. Da luogo elitario o di mera fruizione turistica, il Museo ha assunto un ruolo sempre più rilevante nella vita quotidiana reggina, grazie alle aperture serali, le domeniche gratuite e le serate estive, le quali hanno riportato al Museo nostri concittadini che non lo visitavano dai tempi della scuola … o che addirittura non ci avevano mai messo piede! Tutto questo è merito della squadra e della guida del direttore Carmelo Malacrino, una delle più grandi e recenti fortune della Città».