di Paolo Ficara – “Dovete scegliere da che parte stare”. Chissà se la frase infelice di Felice (Saladini), dopo il pranzetto dello scorso febbraio davanti ad una classe giornalistica meritevole della cittadinanza onoraria di Pyongyang, sarà stata ripetuta anche in altri contesti. Magari, anche più opportuni. Avviso ai naviganti: articolo necessariamente pieno di link, se ne consiglia l’eventuale apertura a lettura ultimata.
Quattro giorni addietro, con un comunicato del 6 luglio, lo studio legale Tonucci & Partners ha smentito ogni ruolo nell’ultimo preliminare di cessione del 100% delle quote della Reggina. Riferendosi a notizie errate da parte di organi di stampa. Il primo e fin lì unico comunicato inerente gli amaranto, era stato emanato il 28 giugno del 2022.
In tale occasione, lo studio romano sosteneva di aver assistito l’imprenditore Felice Saladini nell’acquisizione della Reggina. Grazie ad un team di professionisti, guidato dall’avvocato Livio Esposizione. L’ultimo riferimento scritto del sodalizio di via delle Industrie verso lo studio Tonucci, è un ringraziamento nel comunicato dello scorso 29 aprile. All’atto della richiesta di omologa.
Segno che i rapporti sono stati mantenuti nel corso della stagione sportiva.
Con il proprio ruolo di advisor, o se preferite di intermediario, questo vasto team di validi professionisti – soprattutto avvocati – intrattiene rapporti con più società. In una nota emanata circa un investimento di Daniele De Rossi ed Alessandro Florenzi nel mondo degli e-sports, datata 24 settembre 2019, lo studio Tonucci rimarcava le proprie partnership con alcuni club professionistici. Come Roma, Venezia e Brescia.
Già, il Brescia. Un rapporto iniziato di fatto nell’ottobre del 2017, quando Tonucci & Partners ne guidava l’acquisizione da parte di Massimo Cellino. Ottenendo anche un ruolo per il proprio consociato, l’avvocato Giorgio Altieri. Un legame mantenutosi negli anni. Fino a far cadere tutte le accuse verso il massimo dirigente delle rondinelle, lo scorso 3 febbraio, per il centro sportivo di Torbole Casaglia.
In realtà, più che con il Brescia in sé e per sé, il filo diretto sembra proprio essere quello con Massimo Cellino. Si va dalla causa per la confisca di un’automobile al figlio, nel settembre del 2017. Fino all’annullamento di un sequestro per 50 milioni, lo scorso febbraio. Un rapporto sicuramente solido e datato, quello tra l’imprenditore sardo e lo studio Tonucci.
Se per i sindaci f.f. Brunetti e Versace tutto ciò è normale, possono anche evitare di chiedere a Felice Saladini che tipo di contatti intercorrano tra lui (o la Reggina) e l’avvocato Livio Esposizione. Quello di Heller a Trapani. Come abbiamo suggerito due giorni addietro. Abbiamo messo pure la sua foto, così glielo potranno anche descrivere al telefono. Fermo restando che la smentita emanata da Tonucci & Partners, con riferimento allo studio in quanto tale, è sicuramente secca, seria e credibile.
Qualora la coppia di sindaci si destasse dal torpore, chiedendosi ad esempio come facciano a Brescia ad aver avuto in mano il piano di ristrutturazione della Reggina prima di tutti gli altri; o come faccia il presidente della Federcalcio a sapere quali e quanti sono i ricorsi pendenti in Corte d’Appello; in tal caso, dovrebbero verificare se tale Esposizione sia ancora al corrente delle mosse della Reggina. Anche a titolo personale, non per forza come consociato di Tonucci. O ancor peggio, tramite l’interposta persona dell’agente Fifa Leonardo Ierardi, al quale andrebbe spiegato – contrariamente a quanto sostiene su Linkedin – che i procuratori non possono risultare dipendenti di una società di calcio.
Che il Brescia stia sperando nelle disgrazie della Reggina per giocare in Serie B, non lo deve certo spiegare il Dispaccio.
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