Proseguono gli eletti M5S: “Sul TFR dei lavoratori di Calabria Verde oggi abbiamo due certezze su cui pesano fortemente le responsabilità della Regione: si continua ad assistere a un rimpallo di responsabilità tutto interno alla Regione Calabria; né Afor né i Consorzi di Bonifica hanno trasferito a Calabria Verde il TFR maturato e accantonato dagli operai forestali nell’epoca in cui erano dipendenti degli stessi. Come riferito dalla Regione in risposta a un’interrogazione del M5S, solo per gli ex dipendenti di Afor parliamo di una cifra pari a 96.833.624 di euro di cui non è stato trasferito nulla. A fare eccezione solo il Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese che ha trasferito a Calabria Verde 673.341 euro per la liquidazione dei propri dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 2023. Tra i dati snocciolati da Calabria Verde rilevano i seguenti: al 31 dicembre 2023 è stato pagato il Tfr ai dipendenti in quiescenza per un importo pari a 56.187.015 euro di cui 43.457.794 di euro maturati dai lavoratori nell’epoca in cui erano dipendenti di Afor. Una cifra monstre che piega gli equilibri economici di Calabria Verde e spiega tutte le gravissime colpe della politica regionale che ha omesso volutamente di vigilare e controllare. Risulta, poi, liquidato il TFR a tutti i lavoratori in quiescenza al 31 ottobre 2021, mentre restano da pagare 37.380.370 di euro per i lavoratori in quiescenza fino al 31 maggio 2024, siano essi provenienti da Afor siano essi provenienti dai Consorzi di Bonifica. A poco servono i rimpalli di responsabilità per cui Calabria Verde per legge regionale in nessun caso potrebbe farsi carico dei debiti pregressi di Afor e Consorzi di Bonifica.”
Concludono così: “Chiediamo alla Regione un piano di pagamento chiaro e tempestivo perché non possono ricadere sui lavoratori le gravissime colpe della politica regionale che ha omesso di controllare e soprattutto perché parliamo di un trattamento qual è il TFR che ha natura previdenziale e retributiva costituendo la liquidazione dovuta alla cessazione del rapporto di lavoro per permettere al lavoratore di far fronte all’assenza della retribuzione e di continuare a sostenere sé stesso e la propria famiglia. È ora che la Regione risponda ai legittimi diritti dei lavori, rispettando gli impegni che aveva preso davanti a una delegazione che a giugno scorso aveva incontrato il Preside Occhiuto”