Nè patriarcato nè omicidio di Stato, ma famiglia, scuola, educazione; sono queste le parole chiave sulle quali bisogna concentrarsi.
Dobbiamo curare le fondamenta dell’educazione, spostare l’asse già nell’infanzia verso la sacralità e l’inviolabilità della vita umana, verso il retto uso della ragione umana, verso i contenuti del messaggio cristiano.
La legge morale viene ancor prima di quella dello Stato.
Allo Stato, certo, spetta il compito di vigilare e legiferare in ordine al riconoscimento e alla difesa dei diritti fondamentali, prevedendo appropriate sanzioni per ogni violazione di quei diritti, ma non può essere presente in ogni momento o ambito di vita delle persone, lì v’è la famiglia, v’è la scuola: sono loro i primi educatori, coloro che gettano le basi sin dall’infanzia e che impartiscono i valori fondamentali della vita; sono loro le figure centrali nello sviluppo dell’infante, non lo Stato.
L’educazione è umanizzazione. Famiglia e scuola sono le sue radici.