«Grazie alla Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo per questo lavoro. Ascoltando i temi che sono stati posti oggi, mi sembra di tornare indietro a quattro anni fa, quando da candidata presidente della Regione affrontavo gli stessi argomenti. Con la differenza che oggi la situazione è addirittura peggiorata”. Lo ha detto la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni intervenendo all’incontro promosso dalla Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo nel corso del quale i candidati al Consiglio regionale nell’area centrale hanno ricevuto dall’organizzazione sindacale un documento con proposte e priorità per il futuro della Calabria.
«Il presidente Occhiuto – ha aggiunto Amalia Bruni, candidata alle regionali nella lista del Partito democratico – ha costruito un racconto illusorio, facendo credere ai calabresi di aver risolto i problemi della sanità e delle politiche sociali. Ma la luna che ci ha mostrato non è mai stata neppure all’orizzonte. La realtà è che i cittadini non hanno avuto risposte: le liste d’attesa sono sempre più lunghe, le visite domiciliari non esistono, i medici e gli infermieri di comunità non si vedono e le case e gli ospedali di comunità restano promesse mancate. Il Pnrr avrebbe potuto rappresentare un’occasione storica. Avevamo la possibilità di realizzare 63 case di comunità e 20 ospedali di comunità. Il risultato è zero. Le Pot, annunciate come innovazione, sono spesso solo stanze con un computer, senza personale formato. Non un passo avanti sulla medicina territoriale, non un investimento serio sulle risorse umane. Intanto si scelgono stipendi da 240-260mila euro per i direttori generali, mentre i medici del 118 guadagnano meno di una collaboratrice domestica. È normale che nessuno venga a lavorare in Calabria se i concorsi vengono banditi con contratti precari e a scadenza breve”.
Nel corso dell’incontro si è parlato delle politiche ambientali e della sanità nei siti inquinati. “Sul Sin di Crotone – ha detto Bruni – abbiamo ottenuto la nomina del commissario, ma serve un monitoraggio sanitario costante e diffuso a tutta la popolazione a rischio. Le malattie da inquinamento non sono solo i tumori: ci sono insufficienze renali ed epatiche, patologie che possono essere diagnosticate e trattate precocemente evitando il peggio. In queste aree gravemente inquinate bisogna avere un ‘supplemento importante di sanità ‘ e non mi sembra che Crotone abbia ricevuto l’attenzione che merita. Bisogna agire con serietà e responsabilità. La sanità vale il 70% del bilancio regionale. Se riparte la sanità, riparte tutto: economia, lavoro, aree interne, comunità. È il tema dei temi, e non possiamo più accettare omissioni e bugie. Ai calabresi dico: se siete soddisfatti, allora votate Occhiuto. Ma se avete toccato con mano la realtà, se non avete trovato risposte, è tempo di cambiare. Dobbiamo riappropriarci della responsabilità collettiva, perché i diritti non possono dipendere dai favori. È tempo di una sanità pubblica che torni a essere garanzia per tutti, non privilegio per pochi”.