“Finalmente dopo tanti anni di battaglie il treno della facoltà di medicina presso l’Unical si è messo in moto su una linea che, al momento, consta di due stazioni: il campus di Arcavacata per il primo triennio e l’ospedale regionale dell’Annunziata a Cosenza per le attività formative convenzionate con l’Azienda Ospedaliera. Quando si crede in una utopia, nell’interesse delle comunità amministrate, può succedere che i sogni diventino realtà. Questo sogno noi riformisti di Rende, unitamente all’emerito prof. Sebastiano Andò, lo abbiamo inseguito per alcuni decenni. Nessuno può avere l’ardire di definire questa iniziativa un’azione campanilistica. Viceversa, essa è stata portata avanti nell’interesse della salute pubblica, di tanti cittadini calabresi che, quando la facoltà di medicina all’Unical funzionerà a pieno regime, non dovranno intraprendere per curarsi i viaggi della salute, con il conseguente trasferimento di risorse finanziare pubbliche e private a favore di altre Regioni; nell’interesse dei tanti cittadini che debbono affrontare l’odissea del pronto soccorso degli ospedali regionali; nell’interesse di tanti giovani che, per conseguire la laurea in medicina, debbono recarsi in altre regioni, dove spesso rimangono dopo la laurea, con una grave predita di capitale umano per la Calabria, ciò in quanto ogni anno si registra un numero di studenti calabresi in medicina superiore al numero chiuso assegnato all’Università ‘Magna Grecia’ di Catanzaro. Il nostro plauso di riformisti di lungo corso va al Rettore, prof. Leone, che con intelligenza, pazienza e tenacia ha lavorato in silenzio e senza proclami per raggiungere il risultato ottenuto. Uguale plauso va al Presidente Occhiuto, in quanto, la convenzione tra Unical e l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, certamente ha goduto della sua approvazione. Al Presidente Occhiuto, al quale non manca il coraggio, chiediamo un ulteriore sforzo affinché il nuovo ospedale regionale della provincia di Cosenza sia realizzato nell’area Unical, ove sono disponibili ettari di terreno di proprietà pubblica. È risaputo che medicina e ricerca debbono camminare a braccetto, poiché in tutte le branche della medicina si ha bisogno di strumentazioni sempre più evolute per la diagnostica e per la cura. Affiancare alle strutture dove si insegna il triennio di medicina anche quelle per ospitare le cliniche e, dunque, i dipartimenti ospedalieri, contribuirebbe a creare quel clima, quell’humus che è foriero di buona ricerca e di nuove scoperte, per tutelare la salute dei cittadini”.
E’ quanto si legge in una nota della Federazione Riformista di Rende.