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Morgante (presidente editrice Gazzetta del Sud) a Catanzaro: “L’informazione di qualità va sostenuta”

“L’informazione di qualità va sostenuta. Costa e richiede investimenti tecnologici continui e il rispetto dei contratti. Se vogliamo preservare un sistema che garantisce democrazia e confronto pubblico, occorre un impegno serio: oggi chi opera correttamente rischia più di chi diffonde contenuti illegali”. Lo ha detto Lino Morgante, presidente della Società editrice Sud, che pubblica la Gazzetta del Sud, nel corso di un incontro organizzato dal quotidiano a Catanzaro sul tema “L’importanza di un’informazione certificata e di qualità” in occasione della “Giornata mondiale contro la disinformazione e le fake news”.

Morgante ha sollecitato “interventi normativi che colpiscano chi usufruisce consapevolmente di piattaforme illegali, violando il diritto d’autore, che si traduce in una sorta di ricettazione”. Il direttore responsabile della Gazzetta del Sud, Nino Rizzo Nervo, ha messo in guardia dalla “notizia verosimile. Il rischio più grande è ciò che appare vero senza esserlo. Siamo disarmati di fronte alla velocità con cui le informazioni circolano. Se la tecnologia ci fa dimenticare l’obbligo del pensiero critico, la partita è persa”.

Rizzo Nervo ha sottolineato anche “l’impatto dell’intelligenza artificiale”, affermando che “oggi un intero giornale o un telegiornale possono essere, rispettivamente, realizzati e condotti da un avatar senza che l’utente se ne accorga. Una situazione che già si verifica nel mondo della musica e del cinema”. Secondo il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, che ha moderato l’incontro, “il contrasto alla disinformazione parte dall’affidarsi a testate con storia e credibilità e curate da giornalisti professionisti. Occorre distinguere con chiarezza fatti e opinioni ed il giornalista può difendersi solo con la qualità della propria professione”.

Il docente di di Filosofia del Diritto dell’Università Magna Graecia Alberto Scerbo ha sottolineato “la necessità di richiamare regole già esistenti, estendendo all’ambito digitale i principi validi nel sistema analogico. Non serve creare nuove norme, ma applicare quelle esistenti e riaffermare il ruolo dell’informazione professionale, evitando che siano le piattaforme a autodisciplinarsi”.

Del rapporto tra giustizia e informazione ha parlato l’avvocato Danilo Iannello, che ha messo in guardia dai “processi mediatici”. “La giustizia – ha detto Iannello – deve essere amministrata nei tribunali e non sui social. La sentenza del popolo rischia di non coincidere con quella della magistratura, alimentando sfiducia nelle istituzioni”.

Marialena Senese, segretaria generale della Uil Calabria, ha rilevato come “la disinformazione incida in modo particolare su territori fragili e caratterizzati da disuguaglianze sociali”. Senese ha ricordato che “l’obbligo di trasparenza informativa non riguarda solo giornalisti e media, ma anche istituzioni, scuole, enti di formazione e parti sociali”.

Un contributo in videocollegamento è arrivato dal presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, che ha definito l’informazione indipendente “fondamentale per i processi democratici”, evidenziando anche come “le nuove tecnologie e gli algoritmi fungano da cassa di risonanza per messaggi devianti”. Ferrara ha invitato “ad investire su giovani, scuole e università perché sono i più esposti alla disinformazione e rappresentano il futuro delle società democratiche”.

All’iniziativa hanno portato i loro saluti istituzionali il prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa, ed i presidenti del Consiglio comunale di Catanzaro e della Camera di commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Gianmichele Bosco e Pietro Falbo.

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