La sostenibilità è sintesi di sensibilità etiche emergenti che alimentano la crescita collettiva di un maggiore senso di responsabilità. Per perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 è necessaria una volontà politica ma anche individuale, contro la «globalizzazione dell’indifferenza»: allo sviluppo sostenibile serve innanzitutto una nuova “capacità morale”.
Una mission – salvare il pianeta dal riscaldamento globale, dall’estinzione delle specie, dalla povertà estrema, dalle crescenti disuguaglianze, dalle migrazioni di massa o dai conflitti – che riguarda tutti i settori, anche, se non soprattutto, quello dell’architettura e del design, in termini sia funzionali sia formali: riduzione, riuso e riciclo, auto-costruzione, uso di energie pulite e rinnovabili, riduzione delle emissioni nocive, scelta dei materiali, dematerializzazione del prodotto-servizio – determinano un nuovo approccio che impatta da subito sulla vita delle persone e sul pianeta.
Nella sala dell’University Club, il 16 settembre (ore 15.00), ne parlerà la Pro Rettrice – Delegata al Centro Residenziale – Patrizia Piro, che affronterà il tema degli spazi urbani e dei “blue green corridors”, Raffaele Zinno, docente di Scienza delle Costruzioni e delegato del Rettore per l’Ambiente, si concentrerà sul futuro delle città sostenibili. Alessandro Quarta porterà l’esperienza di Plastic Free in Calabria, Antonio Rancati, esperto sul Green New Deal e sullo Sviluppo Sostenibile, proporrà interventi di monitoraggio per i fiumi inquinati, l’architetto Domenico De Rito si soffermerà sull’etica della luce. Coordina la giornalista Donata Marrazzo.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti nei limiti delle norme vigenti.