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Comunali, Morra: “Interrogativi inquietanti sul voto nei Comuni di Capistrano e Acquaro (VV)”

“Quanto accaduto a Capistrano e Acquaro nelle elezioni comunali merita un’attenzione speciale e un’analisi profonda per responsabilita’ verso territori segnati da scioglimenti per infiltrazioni mafiose”. A dirlo, l’ex presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra, commentando i risultati nei due Comuni del Vibonese.

“A Capistrano e’ stato eletto un sindaco dichiarato impresentabile dalla stessa Commissione Parlamentare Antimafia. E’ un fatto politicamente e moralmente grave – sottolinea Morra – perche’ dimostra quanto il tema della credibilita’ e della trasparenza sia ancora considerato secondario rispetto ai giochi di forza locali. Un Comune sciolto per infiltrazioni mafiose non puo’ permettersi ambiguita’ e sul sindaco Marco Martino pende al Tribunale di Vibo una richiesta di incandidabilita’ avanzata dal Ministero dell’Interno. Il caso piu’ delicato e’ pero’ Acquaro, altro Comune sciolto per infiltrazioni mafiose. Il candidato unico ammesso al voto, Giuseppe Ferraro, e’ un ispettore di polizia in quiescenza. Il punto critico non e’ la sua figura, ma il contesto. I numeri non tornano: la popolazione e’ di 1.564 abitanti, gli elettori andati al voto 439, il quorum necessario per la validita’ del voto era di 620 votanti. Un’anomalia evidente, che genera interrogativi istituzionalmente inevitabili. Come puo’ un Comune sciolto per mafia registrare un’affluenza cosi’ bassa? E’ stata una libera scelta dei cittadini? O qualcuno ha esercitato pressioni per non far votare e conservare determinati equilibri?”.

Per Morra “Prefettura, Viminale e tutti gli organi competenti hanno il dovere di verificare cosa sia accaduto. Perche’ l’astensionismo in un territorio gia’ fragilissimo puo’ essere una forma di controllo per impedire il cambiamento, e non di liberta’ meditata e scelta. La democrazia non e’ solo mettere una scheda nell’urna, ma garantire a ogni cittadino la possibilita’ di farlo senza pressioni. Vedere comunita’ intere allontanarsi dal voto vuol dire che il clima tutto e’, tranne che sano. “La liberta’ di voto e’ sacra, ma e’ tale solo se non intimidita, manipolata o resa irrilevante dall’astensionismo obbligato. Acquaro e Capistrano meritano risposte, non silenzi”, conclude.

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