“Lo Stretto mai visto” è il titolo di un’immersione virtuale con foto e video alla scoperta di flora e fauna dello Stretto, organizzato dalla Fondazione Mediterranea al Circolo di Società.
Dopo i saluti del Presidente del Circolo di Società dott. Giuseppe Franco e del suo delegato agli eventi culturali ing. Lucio Bonaccorsi, è stato il presidente della Fondazione Mediterranea dr. Vincenzo Vitale a illustrare il tema e a tracciare le linee dell’incontro con la citazione, tratta dall’Antologia Palatina, di un poeta anonimo di età ellenistica che, nell’elogiare il poeta reggino Ibico, così descrive la sua città: “Io canto Reggio, estrema città dell’Italia marina / che si abbevera sempre all’onda di Trinacria”. Si evidenzia, pertanto, a inizio di serata il filo conduttore della manifestazione: il legame che unisce le due città sorelle di Reggio e Messina rappresentato dal loro Stretto, da vedere non solo per la sua magia e poesia, per come descritto dal Pascoli, ma anche per l’invisibile presente sotto il pelo dell’acqua.
In dr. Vitale ha così introdotto l’intervento del prof. Franco Andaloro, messinese e consulente della Presidenza del Consiglio dei Ministri per le tematiche di biologia marina, impossibilitato a partecipare in presenza e collegato in remoto da Trapani, dove nella giornata aveva avuto un importante e indilazionabile meeting con rappresentanti della Comunità Europea. Nel corso del suo intervento sulla pesca del pesce spada, vista da Messina, e sui miti e storie strettesi, l’annuncio della possibile istituzione a Reggio Calabria di un istituto nazionale di biologia marina.
Questo tema è stato poi ampliato e implementato dal dott. Domenico Laurendi, presidente dell’ordine calabrese dei biologi, che ha tracciato l’iter che ha portato alla definizione delle caratteristiche che dovrà avere questa istituenda scuola di biologia marina nella nostra città, per la nascita della quale mancano ancora alcuni tasselli amministratiti e burocratici che ci si augura vengano sistemati a breve.
A seguire è intervenuto il dr. Antonino Nicolò, presidente della sezione reggina della Lega Navale, che ha assicurato la presenza e l’appoggio della blasonata e ultracentenaria organizzazione nazionale a tutte le attività che comportino lo sviluppo in città della marineria e più in generale della cultura del mare.
L’intervento clou della serata, i video e le foto di ciò che è presente sotto il pelo dell’acqua dello Stretto curati dal dott. Francesco Turano, fotografo naturalista e disegnatore marino, è stato introdotto e presentato dal dott. Umberto Montella, del Comitato Scientifico della Fondazione Mediterranea, che ha tracciato la figura del Turano, peraltro autore del volume “Teoria Mediterranea”, un pregevole inno visivo e poetico del Mare Nostrum.
Lungo ed esaustivo è stato l’excursus sulle profondità dello Stretto da parte del Turano, che non si è limitato all’esposizione di video e foto ma da esperto naturalista le ha commentate, mettendo tra l’altro in rilievo il progressivo mutare soprattutto nel corso degli ultimi anni della flora e fauna marina, del suo impoverirsi in qualità e quantità a causa di fattori che, pur non descrivibili nel dettaglio, comunque sono da riportare a fenomeni generali quali i mutamenti climatici e l’inquinamento ambientale.
Un appello quello del Turano alla protezione dell’ecosistema marino dello Stretto che, se attuato in modo razionale e non integralistico, come per esempio con l’istituzione di aree marine protette, potrebbe essere un buon volano di sviluppo, come dimostrato da analoghe esperienze in Italia e all’estero. A tutto questo potrebbe ben contribuire l’istituzione di un Istituto di Biologia Marina, il cui iter costitutivo tutti si spera possa concludersi felicemente in breve tempo.