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Reggio, Falcomatà in Consiglio comunale: “Regione ‘straniera’ che pensa di risolvere tutto con interventi spot, ma non assegna le funzioni indispensabili al territorio”

Nel suo articolato intervento, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha toccato numerosi punti, non solo relativi all’approvazione del rendiconto (con 17 voti favorevoli, 7 contrari e un astenuto). In apertura, il primo cittadino ha stigmatizzato il nervosismo mostrato dalle forze politiche di destra, reduci, “da una pesante sconfitta, non solo a Scilla, ma anche in Calabria e nel resto del Paese”.

Il sindaco ha poi sottolineato che, nonostante le critiche, nei prossimi mesi saranno inaugurate diverse opere pubbliche. Le ha definite “medaglie al petto”, perché ha spiegato «dietro ogni traguardo si nascondono fatiche e sofferenze che spesso non emergono all’esterno. Il compito della politica è quello di raccontare i dettagli che hanno portato alla realizzazione di opere che non appartengono a una parte politica, ma a tutta la comunità. Per questo è importante dare valore a quel momento e al lavoro che c’è stato per arrivarci». Tra le inaugurazioni imminenti ha citato il ponticello del Calopinace, per il quale si prevede “una grande festa”, e la palestra di San Giovanello, destinata agli sport cosiddetti “minori”.

Falcomatà ha poi ricordato la Giornata dedicata alle vittime delle migrazioni, celebrata dalla città con commozione e consapevolezza: «Abbiamo percepito le sofferenze di tante persone che affrontano viaggi pericolosi nella speranza di un futuro migliore, nel rispetto della libertà e della democrazia. Un sogno che spesso si infrange. Il cimitero di Armo, che ha accolto le vittime del naufragio della nave Vega, è diventato meta di pellegrinaggio. Al di là dei numeri, una città si costruisce anche attraverso ciò che riesce a trasmettere, stimolando sentimenti e senso di comunità. Lo stesso spirito ci ha guidati nell’esporre la bandiera della Palestina a Palazzo Alvaro: un gesto che non risolve il genocidio, ma esprime una chiara posizione della città».

Tornando al rendiconto, il sindaco ha ribadito: «Serve lavorare ancora su molti fronti, ma la riduzione del disavanzo non è un risultato banale. Come spiegato in Commissione Bilancio, siamo riusciti a riportare indietro le lancette dell’orologio rispetto alla sentenza del 2019, che all’epoca aveva gettato l’Amministrazione nel panico, prospettando l’impossibilità di proseguire il piano di riequilibrio e il rischio concreto di dissesto. Da quella criticità è nato un percorso che ha reso Reggio Calabria simbolo di una battaglia mai affrontata dai governi: il diritto a non dover subire le gestioni disinvolte del passato, a non gravare sulle future generazioni, a non ereditare debiti pro capite. Non abbiamo semplicemente risolto problemi, ma abbiamo sollevato un velo sull’inerzia, rivendicando nuove risorse per poter voltare pagina. Ricordo ancora, quando ero consigliere comunale, la notizia del pignoramento dei lampadari del Salone dei Lampadari per il mancato pagamento dei lampioni del lungomare di Gallico (ditta Lo Cicero)”.

Falcomatà ha anche invitato alla prudenza quando si parla del Decreto Reggio: «Anche lì abbiamo avuto ragione, grazie all’intervento dei legali. Le somme previste dal decreto non spetta pagarle alle amministrazioni comunali, ma devono essere pagate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti». Tra i risultati evidenziati, anche la drastica riduzione dei tempi di pagamento: da 218 a 31 giorni.

«Non siamo entrati in una situazione di deficitarietà strutturale, anche se non era scontato – ha aggiunto –. Abbiamo affrontato nuovi contenziosi senza mai superare i parametri di legge, garantendo così la piena operatività dell’Ente e la possibilità di mantenere in servizio i dirigenti. È la fotografia di un ente solido, in salute, capace di affrontare le criticità senza compromettere l’equilibrio finanziario».

Importanti anche i chiarimenti sui cinque milioni da pagare per il Palazzo di Giustizia: «I fondi erano già a bilancio – ha affermato – ma il problema nasce da un’anticipazione del 2011 che i governi successivi hanno cercato di rimodulare. Dopo interlocuzioni con gli assessori Catalfamo e Staine, oggi si decide, senza confronto, di sottrarre quei cinque milioni. È lo stesso metodo usato dalla Regione per togliere un milione e mezzo destinato alla stabilizzazione degli LSU. Se queste risorse devono essere garantite, perché proprio su Reggio si solleva il problema? Forse perché questo milione e mezzo blocca le assunzioni previste per il 2026».

Il tema del mancato confronto con la Regione si estende anche alla questione delle deleghe non attribuite alla Città Metropolitana. «Abbiamo sempre alzato il tono della discussione, anche ai tempi del presidente Oliverio. Passi avanti erano stati fatti, come la delega ai Trasporti, che ha permesso la trasformazione di Atam in società in house, o quella sull’area dello Stretto. La delega all’Ambiente invece è stata ritirata dalla Regione, causando i problemi che conosciamo. È ingiustificabile sentirsi dire ancora oggi “stiamo vedendo quali sono i problemi”, dopo le rassicurazioni che le funzioni sarebbero state attribuite entro dicembre 2024. Sappiamo già che non arriveranno prima della scadenza del nostro mandato e diventeranno strumenti di campagna elettorale. Questa è una mistificazione: una Regione “straniera” pensa di risolvere tutto con interventi spot, ma non assegna le funzioni indispensabili al territorio».

Le dichiarazioni del consigliere Minicuci (centrodestra) hanno poi aperto “il vaso di Pandora”: è stato lo stesso consigliere ad ammettere che le deleghe non vengono affidate a Metrocity Reggio per divergenze interne allo stesso centrodestra in Regione, tra il presidente Occhiuto e il presidente del Consiglio regionale Mancuso. Parole che hanno scatenato gli interventi in dichiarazione di voto dei consiglieri Giuseppe Sera, che ha sottolineato «la necessità di pensare e lavorare per i territori», e Carmelo Versace, che ha stigmatizzato lo stallo e si è detto pronto a dare battaglia. «Altrimenti – ha concluso – al sindaco non rimarrà che intraprendere altri percorsi».

Il consigliere Merenda, in dichiarazione di voto, ha ringraziato il sindaco e l’Assessore alla Programmazione Carmelo Romeo «Per il miliardo di fondi portati a Reggio per investimenti iniziati  o da iniziare dei quali la città non potrà che beneficiare».

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