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Il 16 novembre ad Africo la presentazione del libro carnet de voyage “Nel bosco come il vento tra le foglie”

Si terrà presso il Palazzo comunale di Africo Nuovo, sabato 16 novembre alle ore 16.30, la presentazione del libro carnet de voyage “Nel bosco come il vento tra le foglie” ideato e curato dal professore Giovanni Curatola. Sarà proprio lui a presentare il nuovo lavoro, che si inserisce in un ampio progetto di valorizzazione del territorio aspromontano; all’evento, oltre al professore Curatola, interverranno il sindaco di Africo Domenico Modafferi, il delegato alla Cultura e allo Sport Gioacchino Mollica, il poeta Giovanni Favasuli, lo scrittore Gioacchino Criaco, la giornalista Antonella Italiano.
Il progetto nasce da un workshop che si è tenuto ad Africo antica dal 13 al 16 ottobre 2016. Un’esaltante officina creativa che ha permesso ad artisti e giovanissimi scrittori di raccontare storie ispirate alla bellezza dei luoghi e agli scritti dei numerosi autori che qui hanno ambientato le loro opere; una tre giorni di intensa produzione, con convegni, spettacoli, presentazioni di libri, lezioni tenute da noti giornalisti ed escursioni sui territori. Tre giorni in cui i protagonisti sono state le rovine di Africo e di Casalinuovo, i paesaggi autunnali di funghi e di castagne, il silenzio delle notti stellate profumate di ginestra spinosa, la voce possente dell’Aposcipo e i suoi laghetti argentati.
E protagonista è stata l’umanità senza tempo e senza età che ad Africo ritrova la sua dimensione, e diviene curiosità di conoscere, necessità di condividere, comprensione, anche delle esistenze più difficili. E le tante pagine che da tutto il mondo sono state dedicate alla “perduta gente”, la cui storia è un miracolo di resilienza. Pagine a cui si aggiungeranno quelle di questo libro, tese a raccontare senza schemi o barriere, e senza alcun pregiudizio.
I dieci illustratori sono stati selezionati dalle Accademie di Belle Arti di Urbino, Reggio Calabria e Brera, i quali hanno collaborato, per la parte testuale, con il gruppo “Giornalisti d’Azione”, partner del progetto.
In particolare, i racconti introduttivi sono stati affidati all’amico Giuseppe Bova, anima pura del nostro Aspromonte.
La guida dei gruppi tra le rovine e l’accoglienza al Rifugio Carrà restano prerogativa di associazioni che, da più di dieci anni, lavorano nell’entroterra africese senza sosta. È grazie alla loro dedizione e alla loro abilità che tante porte ormai chiuse sono state aperte ai visitatori, e che anche le strade più impervie sono divenute accessibili. L’associazione “Santu Leu Apricus” è stata la prima, indimenticabile; oggi sul suo esempio e sotto la sua guida continuano il lavoro i giovani dell’associazione “Insieme per Africo”.

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