“Una sentenza che vuol dire piena assoluzione. Cadute tutte le principali accuse e le
calunnie contro Mimmo Lucano e il modello Riace.
Finalmente è arrivata, pochi minuti fa, la sentenza della Corte d’Appello di Reggio
Calabria per Mimmo Lucano nell’ambito del processo Xenia.
A fronte della richiesta di condanna, con una pena pesantissima di oltre dieci anni
di carcere, i giudici hanno inflitto una condanna a solo un anno e sei mesi con pena
sospesa con la condizionale.
Questa sentenza ribalta completamente il processo mediatico e politico che ha
trascinato in incubo giudiziario Mimmo Lucano, rovinando la sua vita e infangando
pesantemente la comunità di Riace e il Modello di accoglienza che lo aveva contraddistinto a livello europeo.
L’intero centro destra si era prodigato negli anni nell’indicare Mimmo Lucano come esempio
negativo dando il via dai banchi del governo ad una inchiesta costruita e ad un
processo mediatico che vedeva in particolare nel Ministro Salvini il giudice censore.
La sentenza di oggi rigetta la maggior parte delle accuse riconoscendo il processo
come assolutamente infondato. In un paese normale il governo in carico dovrebbe
chiedere scusa a questo cittadino e alla comunità di Riace per quello che hanno
dovuto subire. Ma noi non siamo un paese normale e dunque, sappiamo, non
succederà.
Mimmo Lucano non è stato mai solo; abbiamo sempre saputo e avuto certezza
della sua integrità e della sua dedizione per la sua comunità e per i più deboli e per
questo che in questi terribili anni, lo abbiamo accompagnato continuando a credere
nel valore dell’umanità, prima di ogni altra cosa.
Grazie Mimmo, avanti insieme!”.
E’ quanto si legge in una nota di Arci nazionale e Arci Calabria.