La presenza di Klaus Davi nel secondo anello verde in occasione della partita di campionato di domenica scorsa tra Inter e Sassuolo non è stata gradita da numerosi esponenti del tifo ultrà interista. Davi, che segue sul campo la vicenda dal settembre 2024 quando fu ucciso Antonio Bellocco, nella giornata di domenica ha acquistato un biglietto e ha assistito al match proprio nella zona calda del tifo nerazzurro. Apriti cielo! Il suo profilo Facebook è stato invaso da messaggi da parte di molti tifosi che non hanno usato mezzi termini. Si va da “Non sei il benvenuto in Curva Nord”, a “Sei ridicolo”, “Hai scassato la m****”, “Se fosse tornata la curva facevi la fine del motorino”, “cornuto”, “Ma è possibile che questo pirla è ancora in mezzo ai cog****… non ti hanno ancora fatto fuori?”, “Faccia da p***!”, “Se ti riconosciamo ti meniamo terrorista giornalista”, “pezzo di m*** cornuto incontriamoci”, “Vali meno della m*****”, “se erano ultras volavi di sotto” eccetera. Il momento è di particolare tensione visto che recentemente la curva ha deciso di rinunciare ai cori per i propri beniamini e domenica ne ha intonato soltanto uno per mister Cristian Chivu. Sempre sul profilo di Davi sono intervenuti anche alcuni esponenti del tifo milanista che lo hanno avvisato: “Che non ti salti in mente di venire domenica nella Sud”, riferendosi stavolta alla zona in cui si posiziona il tifo rossonero durante le partite a San Siro e in particolare al big match previsto la sera di domenica 28 settembre contro il Napoli.
Il giornalista si dice stupito per una reazione tanto veemente: «Le mie cronache sono state sempre asciutte e puntuali e non si sono solo limitate alla scena milanese. Sono stato molte volte a Rosarno e Gioia Tauro, in Calabria, per dare un quadro completo, ma la reazione avuta a Milano mi lascia perplesso. Proprio le Autorità avevano dichiarato che il tifo avesse fatto un salto di qualità. Sul piano meramente criminale è così, ma nel rapporto col mondo dell’informazione c’è qualcosa che non va. Non è questo il modo di reagire», ha dichiarato il giornalista. Davi non intende comunque rinunciare alla propria inchiesta: «Vorrebbe dire riconoscere che ci siano zone franche, piccoli Vietnam dell’anti-legalità. Nessuno ha avuto queste reazioni in Calabria. A Milano c’è davvero qualcosa che non funziona…», ha concluso Davi.