In un momento cruciale della storia europea, le testimonianze monumentali della cultura greco–bizantina, rappresentano un eccezionale esempio di integrazione culturale che andrebbe raccontato meglio e di più. Colmare le lacune di narrazione, sia sul piano tematico che cronologico, concentrandosi sull’innesto della cultura greco-bizantina in Occidente durante il delicato passaggio dall’Alto al Basso Medioevo, un processo finora non adeguatamente riconosciuto è l’obiettivo del volume al centro dell’incontro che sarà ospitato da Amarelli.
I LUOGHI DELLA CULTURA ITALO-GRECA TRA L’ALTO E IL BASSO MEDIOEVO. È, questo, il titolo del volume che domenica 1° giugno, alle ore 17,30 sarà presentato all’Auditorium alla presenza del curatore Francesco Maria Spanò; dell’Amministratore Delegato Fortunato Amarelli; di Graziella Sapia, presidente dell’Accademia Popolare della Sibaritide; di Nilo Domanico del Gruppo Archeologico Sibaritide e Sila Greca e di Gabriella Morrone, Presidente del Club Unesco San Giovanni in Fiore.
OBIETTIVO: COLMARE LACUNE NARRAZIONE
Edito da Gangemi Editore e curato, oltre che da Spanò, da Giulio Merlani, il libro mira a valorizzare e riunire sotto lo stesso sguardo le principali testimonianze materiali prodotte, in particolare, tra l’VIII e l’XI secolo che, nel loro insieme, incarnano l’essenza della cultura italo-greca prodotta dall’integrazione di valori d’influenza bizantina, ellenistica e mediorientale.
SPAZIO DI INCONTRO TRA MEDITERRANEO ANTICO E EUROPA MEDIEVALE
Tale contesto culturale fu trait d’union e fertile terreno d’incontro tra il Mediterraneo antico e l’Europa medievale e pertanto valorizzerebbe a livello internazionale l’importanza e la centralità del territorio italiano già a quell’epoca e rappresenta un modello di integrazione culturale su radici italiche dal grande valore esemplare ancora oggi. La promozione dei luoghi della Cultura Italo-Greca tra l’Alto e il Basso Medioevo assumerebbe un’importantissima valenza per il Sud-Italia e in particolare per la Regione Calabria, rappresentata nell’ambito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura soprattutto per i valori naturali e meno per quelli culturali.