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Città Unica: otto associazione cosentine presentano petizione contraria. Parte la raccolta firme

“NO ALLA CITTÀ UNICA, SÌ ALLA CITTÀ POLICENTRICA”. È il titolo della petizione sottoscritta da otto Associazioni cosentine contrarie nel metodo e nel merito alla proposta di legge regionale n. 177/12^ sulla “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero”.

La petizione sarà presentata ai cittadini sabato 16 dicembre alle ore 10,30 nella sede di “Auser Territoriale Cosenza” in Via Milelli n. 10, in una conferenza stampa organizzata da “Prima Che Tutto Crolli”, Sezione urbanistica dell’Associazione Dossetti, con la partecipazione di tutte le Associazioni firmatarie: “Civica Amica”; “Cosenza che vive”; “KAEP Centro Storico”; “La Giostra”; “Movimento Cooperazione Internazionale(MOCI)”; “Prima Che Tutto Crolli”; “Progetto Meridiano”; Circolo di Cultura “Tommaso Cornelio”.

Nella petizione, sulla quale saranno raccolte le firme dei cittadini, si chiede la revoca della proposta di legge, definendo “autoritaria” la fusione che si vuole imporre a freddo, senza coinvolgere le comunità locali e senza un approfondito studio preliminare.

Le otto Associazioni chiedono inoltre che la Regione Calabria, nell’eventualità di un Referendum consultivo, ne rispetti l’esito tenendo conto, a tal fine, dei voti espressi in ogni singolo Comune e non invece del voto complessivo.

La petizione inoltre valuta lo Studio di Fattibilità presentato alla Regione dal prof. Luigino Sergio come tardivo, frettoloso e fondato – secondo quanto appare dalle anticipazioni di stampa – su posizioni precostituite. Non ne condivide pertanto le conclusioni e propone, invece, la sperimentazione di una Unione di Comuni equilibrata a sud poiché lo spostamento a nord del baricentro urbano, conseguente alla eventuale fusione, comporterebbe conseguenze devastanti per il Centro Storico di Cosenza e per i paesi dell’area urbana posti a sud.

Il documento sottoscritto dalle otto Associazioni definisce infine “uno scippo” il tentativo di delocalizzare l’Ospedale Hub Provinciale spostandolo dal sito già deciso di Vagliolise ad Arcavacata, paventando il rischio che l’eccessivo, inevitabile prolungamento dei tempi possa comportare la perdita dei finanziamenti.

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