“Pochi possono dirsi: “Sono qui”. La gente si cerca nel passato e si vede nel futuro” - Georges Braque
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Il progetto Edusport del C.S.E.N.

Diffondere l’idea della pratica sportiva quale potente strumento di coesione e aggregazione sociale, nonché di lotta all’esclusione e alla devianza giovanile e’ stato l’obiettivo dell’evento multidisciplinare organizzato nell’ambito del progetto EDUSPORT. Il progetto, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che vede capofila il C.S.E.N. nazionale, finalizzato a governare le emozioni, combattere la violenza e promuovere il rispetto, ha preso piede anche a Catanzaro, grazie all’impegno di Francesco De Nardo, membro nazionale C.S.E.N., alla guida del Comitato Provinciale C.S.E.N di Catanzaro, Aps, coadiuvato dall’Ufficio C.S.E.N. Progetti, e da tutto lo staff. Una squadra vincente, che da tempo opera nel mondo sportivo su più fronti, raccogliendo importanti risultati, che, con il progetto EDUSPORT, ora è impegnata nella promozione dello sport per contrastare, prevenire e ridurre fenomeni di discriminazione e disuguaglianza sociale, favorendo l’inclusione e integrazione di persone a rischio marginalità.

A segnare lo start di EDUSPORT nel capoluogo è  stato un evento multidisciplinare che si è tenuto venerdì scorso alla  palestra Sport Ring. Un’iniziativa volta coinvolgere le persone di varie fasce d’età e fare loro prendere coscienza, attraverso le plurime sfaccettature dell’attività fisica, che lo sport, svolto in qualsiasi forma, favorisce il benessere psico-fisico e la socializzazione, riducendo anche il rischio di esclusione sociale dei soggetti più fragili e svantaggiati.

Dunque, alla Sport Ring di Catanzaro, sono stati di casa l’aggregazione e l’inclusione sociale. Perché lo sport unisce e non divide. L’evento multidisciplinare ha, difatti, inteso contribuire a promuovere una cittadinanza attiva e consapevole attraverso l’affermazione di valori come l’appartenenza al gruppo e alla squadra, l’amicizia e le relazioni interpersonali autentiche, la capacità di cooperare. Movimento e socialità, secondo De Nardo e tutto lo staff che lo coadiuva, possono davvero essere il leitmotiv della “rieducazione” delle nuove generazioni, oramai troppo spesso chiuse in quell’individualismo ben mascherato dai social, che tendono a propinare una nuova dimensione della socializzazione.

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