Si è svolta questo pomeriggio, alla presenza delle istituzioni, dei rappresentanti di Libera, di associazioni e dei cittadini, la cerimonia di intitolazione dell’impianto sportivo “Settore B” a Domenico Dodò Gabriele, bambino di undici anni vittima innocente della criminalità organizzata, tragicamente ucciso a Crotone nel 2009.
L’amministrazione, accogliendo e condividendo la proposta arrivata da giornalisti ed associazioni, ha deciso di intitolare a Dodò la struttura, recentemente riqualificata.
Un presidio di sport, socialità e valori civici, in una zona importante della città, da oggi e per sempre porterà il nome di un bambino che rimane nel cuore di tutti i crotonesi.
C’è stato il tempo del dolore, un dolore condiviso dall’intera comunità di Crotone, il dolore dei genitori, un dolore che hanno saputo trasformare in un forte messaggio di legalità portando il nome di Dodò in tutto il paese, incontrando giovani, associazioni, alunni delle scuole.
Ma c’è anche il tempo della condivisione dei valori, il tempo della speranza, della gioia. Ed è quello che si è vissuto questo pomeriggio in occasione della cerimonia di intitolazione. Perché su un campo di calcio si debbano udire solo grida di felicità da parte dei bambini e dei ragazzi che giocano e non grida di dolore.
Il sindaco Voce nel corso della cerimonia, ha dichiarato: “intitolare questo impianto a Dodò significa far vivere ogni giorno la memoria di un bambino innocente, la cui vita è stata spezzata dall’odio e dalla violenza mafiosa. Ma significa anche dire che Crotone non dimentica e conferma da che parte stare. Di reagire con la cultura, con lo sport e con l’educazione, perseguendo valori di giustizia e legalità.”
Nel corso della cerimonia sono intervenuti, il vice presidente della Provincia Fabio Manica, il vice capo di Gabinetto della prefettura dr. Zaccaria Sica, il questore dr. Renato Panvino e Antonella Marazziti di Libera.
Visibilmente commossi i genitori di Dodò, Francesca e Giovanni Gabriele, presenti alla cerimonia, hanno ringraziato la città e l’amministrazione per il gesto simbolico ma profondamente significativo: “per noi questo è un giorno importante. Il nome di nostro figlio su questo impianto è un messaggio a tutti i ragazzi: scegliete la vita, scegliete lo sport, scegliete la legalità. Dodò amava giocare, sognava un futuro: che il suo nome possa accompagnare il cammino di tanti altri bambini”
Poi, mentre simbolicamente suonavano le sirene delle auto della Polizia di Stato, è seguito il momento della scopertura della targa: dell’impianto Sportivo dedicato
a Domenico “Dodò” Gabriele, vittima innocente della criminalità organizzata. Il suo sorriso spezzato è memoria e monito. In questo luogo di gioco e vita, il suo nome vive per ricordarci il valore della giustizia e della libertà”