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Festival delle Appartenenze: la chiusura a Corigliano Rossano con la poetica di De Andrè, il sax di Daniele Sepe e le incursioni cantate di Roberta Carrieri

“In direzione ostinata e contraria la poetica di Fabrizio De André”, inserito nello spettacolo “Talanca racconta”, aprirà la seconda serata de La Città dei Luoghi, Il Festival delle Appartenenze, che si terrà domenica 3 agosto, ore 21, a Torre Sant’Angelo. Con Paolo Talanca, critico musicale, docente, una delle voci più autorevoli in Italia nell’ambito della canzone d’autore con Giovanni Block, cantautori tra i più stimati del nostro Paese. Già premio Siae Club Tenco, Musicultura, Buscaglione, Lunezia, con quattro dischi all’attivo la sua poetica propone uno sguardo musical-letterario sul mondo di oggi, senza scimmiottare le tendenze del momento ma praticando quel poetico realismo necessario a far sì che l’arte canzone possa diventare uno modo attento di leggere e interpretare il presente. In direzione ostinata e contraria è un viaggio nelle canzoni di Fabrizio De André, che ha descritto il nostro presente e ci ha fatto riflettere sul senso più pieno dell’umanesimo.  Parte dagli anni Sessanta, quando i cantautori di Genova cambiarono per sempre la musica italiana, e prosegue fino a raccontare tutto l’arco della carriera del cantautore, vedendo da vicino il suo lo stile, ascoltando i brani più significativi, attraverso la poetica degli ultimi che poi diventa poetica della maggioranza. Le canzoni saranno eseguite da Giovanni Block, e si inseriranno in maniera cadenzata nel racconto.

Daniele Sepe è la napoletanità che si fonde con il jazz, il funk, le melodie mediterranee, il rock, il rap, in una contaminazione continua dove la vivacità e la forza dei suoni si accompagna ad una sentita critica sociale che non disdegna anche il gioco dell’ironia. Ed è proprio il famoso poliedrico artista napoletano ad essere il protagonista della seconda serata de La Città dei Luoghi, Il Festival delle Appartenenze. Sepe porterà lo spettacolo Conosci Victor Jara. 50 anni fa, il 16 settembre del 1973, Victor Jara, cantante, chitarrista, poeta, attore, venne assassinato nei bui giorni del sanguinoso colpo di stato guidato dal generale Pinochet contro il legittimo governo, democraticamente eletto, del presidente Salvador Allende. Oggi, giustamente, lo stadio di Santiago de Cile dove Jara fu imprigionato insieme ad altre migliaia di giovani cileni porta il suo nome.  Jara fu autore di numerosissime canzoni, testi teatrali, opere in cui fondeva musica tradizionale e musica classica, un autore ispirato e prolifico le cui composizioni sono state cantate da Robert Wyatt, Mercedes Sosa, Susanna Baca, Pablo Milanes, Joan Baez, e la sua opera resta ancora oggi viva e pulsante. «Gli abbiamo già reso omaggio anni fa con un seguitissimo album e concerto dal vivo, Conosci Victor Jara, oggi a 50 anni dalla sua scomparsa riteniamo ancora utile, e musicalmente incredibilmente piacevole, suonare la sua musica e la musica tradizionale che lui riproponeva. Un viaggio nel suo mondo e nell’incrocio di culture, africana, europea e India, del Latino America».

A chiudere la serata, ad ingresso gratuito, le Incursioni Cantate di Roberta Carrieri. Roberta Carrieri la prima ed unica cantautrice ventriloqua italiana, viene da una forte esperienza teatrale, performativa e musicale ricca di collaborazioni tra cui Fiamma Fumana, Davide Van de Sfross, Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, Flavio Oreglio, Moni Ovadia, Nino Frassica. Come solista ha all’attivo tre album di cui è autrice di testi e musiche.  La sua scrittura ironica ma intensa e la sua particolare vivacità nell’ intrattenere il pubblico l’hanno portata ad esibirsi (accompagnandosi con chitarra e ukulele) anche in U.S.A., Canada, Belgio, Irlanda, Scozia, Francia, Grecia e Germania. È autrice anche di canzoni e musiche per il teatro e canzoni su commissione a tema. Ha prodotto inoltre “Io e le mie amiche” Uno stand up concert con pupazzi, uno spettacolo di canzoni, monologhi e dialoghi con i suoi pupazzi da ventriloqua, a cui dà voce cantata e parlata.

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