Si conferma con autorevolezza nel panorama della pizza calabrese la pizzeria contemporanea Liolà di Catanzaro, che si vede assegnare nuovamente i Due spicchi per la guida nazionale del Gambero Rosso 2026. Per il quarto anno consecutivo l’insegna nata nel 2021 a due passi dal Teatro Politeama si distingue come progetto gastronomico radicato nel territorio, con una spiccata proposta moderna che sa fondere e valorizzare la pizza napoletana, romana e il padellino. Progetto gastronomico nato con la consulenza di Luca Pezzetta, uno dei top player della pizza romana, oggi è portato avanti con decisione e visione da Luca Longo, il pizzaiolo resident che ha saputo portare la sua identità nell’insegna catanzarese, sapendo coniugare la tradizione degli stili con la contemporaneità della proposta.
Ne è la sintesi perfetta la “pittarella” che ispirandosi al padellino rende omaggio alla pitta simbolo della città di Catanzaro e la reinterpreta conservando la somiglianza della “ruota di carro” ma proponendola con diverse farciture che la rendono sfiziosa e fantasiosa allo stesso tempo, valorizzando la cultura gastronomica della città su base pizza. La pizzeria di Via Cavour riceve un 86/100 convincendo gli ispettori e redattori della guida tra le più autorevoli del panorama nazionale. Nella scheda è infatti sottolineato come sia il menù a svelare «la visione di cucina con combinazioni pensate» che offrono ai clienti «proposte sempre nuove e mai banali, come le tonde romane stese al mattarello e la “pittarella”, evoluzione della pitta calabrese farcita all’interno».
Ad irrobustire la visione di Liolà verso il territorio anche la curata carta vini, ricca di proposte regionali ragionate e ricercate tra i piccoli produttori e le cantine emergenti, e la drink list con la precisa volontà di sdoganare il classico beverage attorno al mondo pizza e proporre divertenti soluzioni alternative che ben reggono il confronto a tavola con la qualità delle materie prime selezionate per farciture e topping.
«Il nostro progetto gastronomico – affermano i soci di Liolà – pienamente sposato da Luca Longo, è nato con la precisa volontà di offrire alla pizza un palcoscenico d’autore capace di proporre qualità e stili diversi ma fortemente legati alla Calabria più buona. I Due spicchi sono per noi una grande iniezione di fiducia verso il lavoro che svolgiamo ogni giorno per portare in tavola una visione contemporanea della pizza e della sua espressività. Dal pizzaiolo al personale di servizio guardiamo sempre tutti all’obiettivo della qualità e della narrazione autentica della passione che abbiamo per questo lavoro. Siamo onorati di essere stati confermati nella guida del Gambero e con orgoglio continuiamo a lavorare a testa bassa».
La scheda di Liolà sulla guida del Gambero Rosso
«L’ambiente, curato in ogni dettaglio, accoglie tra citazioni teatrali e linee contemporanee. L’impasto è il primo protagonista: lavorato con precisione, fermentato a lungo, ha struttura e leggerezza, nervo e fragranza. Ma è nel menu che si svela la visione di cucina con combinazioni pensate, la carta stessa si evolve con proposte sempre nuove e mai banali, come le tonde romane stese al mattarello e la “pittarella”, evoluzione della pitta calabrese farcita all’interno. Molto interessante la versione con mortadella di suino nero e salsa tonnata home made. Ogni pizza è calibrata molto bene. Anche i fritti, asciutti e creativi, seguono la stessa logica di rigore e gusto: buono il Nero di Sera con riso al nero di seppia, polpa di astice e calamari. Da quest’anno una piccola sezione di pizze gluten free. Sempre apprezzabile il servizio. Ottima la drink list».
Il locale nel cuore della città
L’ambiente di Liolà pizzeria contemporanea strizza l’occhio al teatro non solo per la vicinanza al luogo culturale per eccellenza della città, il teatro Politeama. L’insegna prende il nome dall’omonima opera teatrale di Luigi Pirandello e le atmosfere e le scelte stilistiche dell’arredamento, rendono l’ambiente caldo, accogliente e confortevole. Altro elemento di rimando al mondo della cultura è il menu, che richiama il classico libretto consegnato a teatro per seguire l’opera.