“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Carcere di Catanzaro, l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria: “Personale esausto e costretto a turni massacranti”

L’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP) esprime “massima vicinanza e solidarietà ai colleghi della casa circondariale di Catanzaro, costretti a operare ogni giorno in condizioni di estrema difficoltà. Gli ultimi episodi verificatisi nell’Istituto dimostrano, ancora una volta, quanto il personale sia lasciato solo e abbandonato a fronteggiare situazioni che mettono a serio rischio la sicurezza e l’ordine interno”.

“Solo nell’ultima settimana si sono registrati tre gravi eventi: durante una perquisizione ordinaria, alcuni detenuti hanno impedito al personale di operare, arrivando a minacciarli di morte con pezzi di legno ricavati dai piedi di un tavolo; ieri, un detenuto già noto per comportamenti violenti, ha rinchiuso un agente nella chiostra del reparto, minacciandolo di colpirlo con una branda. Lo stesso soggetto in passato aveva persino rivolto minacce di morte al Direttore dell’Istituto; oggi, infine, un altro detenuto è riuscito ad arrampicarsi sul tetto, in situazione di pericolo; evento che si è risolto solo grazie al pronto e coraggioso intervento della polizia penitenziaria”.

Questi episodi, sottolinea l’USPP, sono la prova evidente di un contesto divenuto ormai insostenibile: “Il personale è esausto, abbattuto, non stimolato, costretto a turni massacranti sotto piano ferie e con organici ridotti all’osso. Non si può continuare a garantire l’ordine e la sicurezza, lasciando i reparti senza adeguata copertura e mantenendo in Istituto detenuti che hanno più volte compromesso la sicurezza con minacce e violenze, senza alcun trasferimento”.

L’USPP chiede con forza un intervento immediato degli uffici superiori e del Ministero della Giustizia: servono rinforzi urgenti, misure straordinarie per la gestione dei detenuti facinorosi, trasferimenti tempestivi e strumenti idonei per tutelare chi, ogni giorno, si trova in prima linea a garantire la legalità.

“Non accetteremo oltre – conclude l’USPP – che i nostri colleghi siano abbandonati nei reparti a gestire da soli situazioni esplosive. È necessario intervenire subito per fermare questa escalation e ridare dignità e sicurezza al lavoro della polizia penitenziaria”.

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