“Per la prima volta in Calabria, con il superamento della gestione commissariale e la piena attuazione della governance delle aree marine protette fortemente voluta dal Presidente Occhiuto, sono stati previsti, progettati e finanziati campi ormeggio in tutta la regione. Non si tratta di un dettaglio, ma di un punto di non ritorno senza precedenti.
A supporto vi è stato un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro con fondi PNRR, finalizzati ad avviare la valorizzazione e la tutela della biodiversità marina regionale con metodi innovativi. Con i campi ormeggio ci troviamo di fronte a un intervento che coniuga la salvaguardia degli ecosistemi con la gestione intelligente delle coste, segnando un punto di svolta nella visione integrata tra tutela ambientale e attività portuale”.
Ne è convinto il direttore generale dell’Ente Parchi Marini Regionali (EPMR) Calabria, Raffaele Greco, precisando che nel caso dei porti e degli spazi di rada saranno privilegiati equilibri sostenibili tra la funzionalità economica delle infrastrutture esistenti, realizzate nei decenni scorsi, e la nuova difesa degli habitat.
“È un’attenzione concreta e sobria – rivendica – che in Calabria non c’era mai stata prima. Laddove esistono porti o approdi di rilievo, inseriti nella strategicità produttiva regionale, con l’entrata in vigore dei piani di tutela tutto sarà finalmente regolamentato. Sono piani in fase avanzata di elaborazione, sui quali si sta lavorando in sinergia con enti scientifici e autorità marittime. Serviranno a disciplinare gli usi, le modalità di accesso e la funzionalità dei porti, garantendo che ogni azione avvenga nel pieno rispetto degli equilibri ecologici e delle esigenze di sviluppo dei territori costieri”.
L’Ente Parchi, aggiunge Greco, “è attento, come mai era stato fatto prima, a intraprendere azioni concrete di salvaguardia, sviluppo e fruizione consapevole delle aree protette. Ma tutela non fa rima con inibizione: i nuovi piani non potranno essere in contrapposizione con le attività marittime e portuali. L’obiettivo, al contrario, è armonizzare le funzioni, non bloccarle”.
I futuri piani di tutela e gestione dovranno tenere conto delle due dimensioni che convivono lungo le coste calabresi: quella ecologica e quella produttiva. “Non si può difendere l’una cancellando l’altra. L’equilibrio sarà la nostra bussola. Ogni porto, ogni rada, ogni approdo dovrà essere governato dentro una visione che garantisca la tutela del mare, ma anche la continuità delle economie costiere. La vera sostenibilità è e sarà far convivere vita, lavoro e natura nello stesso spazio blu”, conclude Greco.
