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Cosa sono i Tassi di Interesse della BCE e cosa succede ai Mutui

Negli ultimi mesi, gli andamenti dei tassi di interesse della BCE e gli effetti prodotti sui mutui sono al centro della discussione pubblica, dalla finanza globale alle dirette implicazioni sulla vita quotidiana di tutti.

L’economia post periodo pandemico ha subito uno slancio importante grazie alla spinta dei mercati in rialzo dovuta alla ripartenza. Questa tendenza ha causato una crescente inflazione, condizione con la quale la Banca Centrale Europea deve inevitabilmente fare i conti, alzando dopo molti anni gli indici di riferimento per il mercato creditizio.

Quando si decide di accedere ad una qualsiasi forma di credito bancario è bene essere correttamente informati sulle condizioni poste per poterle confrontare sulle piattaforme specializzate come Matchbanker.

I tassi di Interesse BCE

I tassi interesse stabiliti dalla BCE sono 3:

  • Eurirs: formalmente denominato IRS (Interest Rate Swap), è l’indice che fa da riferimento per la determinazione dell’offerta dei tassi di interesse sui mutui a tasso fisso. Impiegato per periodi lunghi, dai 10 ai 30 anni, è possibile ottenere il valore del tasso di interesse fisso -poi negoziabile- sommando, alla media della quotazione degli Swap concessi negli ultimi 15 anni, lo spread.
  • Euribor: aggiornato giornalmente dalla Federazione bancaria europea, l’Euro Interest Bank Offered Rate è l’indice impiegato nella determinazione dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile. L’Euribor può essere a 1 mese, 3 mesi e 6 mesi e si ottiene dal valore medio del tasso al quale avvengono le transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee.
  • BCE: il tasso BCE è il principale parametro utilizzato per la remunerazione dei prestiti all’interno del sistema finanziario europeo. Essendo direttamente coinvolto nei prestiti della Banca Centrale Europea alle banche o depositi europei, non è suscettibile alle oscillazioni costanti che provengono dal mercato. In sostanza, il tasso BCE indica il costo del denaro, motivo per il quale ha dirette ripercussione sugli altri indici come l’Euribor e l’IRS.

Ora che abbiamo capito cosa determinano i tassi di interesse, scendiamo più a fondo per capire come confrontare i diversi prestiti.

Confrontare i prestiti

Al fine di scovare il miglior prestito o mutuo, il confronto tra i finanziamenti deve avvenire ragionando su queste 3 condizioni essenziali:

  • TAN e TAEG
  • tasso fisso o variabile
  • piano di ammortamento

Il TAN (Tasso Annuo Nominale) è il tasso di interesse puro applicato alla somma prestata. In sostanza consiste nel prezzo, in percentuale e su base annua, offerto dall’ente creditizio per il finanziamento.

Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è il tasso che rappresenta l’incidenza totale dei costi sull’importo prestato. Comprende voci come le polizze obbligatorie, apertura e mantenimento dei conti correnti, gestione della pratica e operazioni di pagamento. Sono invece escluse spese di perizia, notarili e le imposte.

Il tasso di interesse può essere fisso per tutta la durata del finanziamento oppure variabile. Non esiste una scelta che sarà sempre al 100% migliore dell’altra, però è possibile considerare la più giusta del momento, in base al mercato corrente e alla situazione economica, che potrebbero influenzare la cosiddetta “propensione al rischio”.

Contestualizzato ad un momento come quello attuale, con una propensione al rischio maggiore potrebbe avere senso optare per un tasso variabile con la speranza che scenda nei prossimi anni, ma niente vieta la possibilità di un ulteriore rialzo, che potrebbe essere più facilmente contrastato con un tasso fisso.

Le condizioni concernenti il piano di ammortamento consistono nell’organizzazione del rimborso e della remunerazione del prestito: durata, frequenza di pagamento e scadenza.

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