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Festival Internazionale delle Arti di Celico, Pirovano conquista la scena con “Lu Santo Jullare Francesco”

La tradizione degli antichi narratori, l’uso prezioso della voce e del gesto per conquistare l’attenzione del pubblico. “Lu Santo Jullare Francesco” è un monologo in cui prende vita un’intera serie di personaggi dell’Italia medievale: papi e cardinali, soldati, contadini, mercanti, monaci e cavapietre. Lo spettacolo, per la prima volta in scena in Calabria, è uno dei capolavori di Mario Pirovano.
Il Teatro Auditorium dell’Unical applaude l’erede naturale di Dario Fo, impegnato – ieri sera – sul palco a narrare la vita di San Francesco d’Assisi attraverso storie che lo vedono protagonista. Un cammino, quello che il Santo “condivide” con Gioacchino da Fiore, l’abate calabrese ispiratore del moderno pensiero occidentale che con le sue visioni attraversa i tempi e continua ad influenzare, ancora oggi, larga parte del cattolicesimo.
Nel corposo cartellone degli eventi del Celico International Arts Festival – co-diretto da Donato Santeramo e Antonio Nicaso – trova spazio l’ironia, la forza e il rigore di una figura straordinaria e carismatica come Pirovano. «Sono contento  di essere a Celico e che l’amministrazione abbia deciso di puntare in maniera decisa sulla cultura. L’auspicio è che la produzione possa continuare ed incrementare il successo sin qui raccolto. E’ importante fare  cultura, quella con la C maiuscola».

Racconta Pirovano nel corso del workshop che si è tenuto nella stessa mattinata al  Teatro delle Arti di Celico dove l’attore, insieme a Carlo Fanelli, docente Unical e Donato Santeramo, co-direttore artistico ha incontrato gli studenti.

A proposito di Gioacchino da Fiore, durante lo spettacolo, Pirovano “svela” un particolare inedito: l’abate compare nel “Mistero Buffo”. Nella prima versione datata 1969, Dario Fo anticipa i dettagli di «alcune giullarate protagoniste del monologo e accanto a Iacopo da Todi, nomina Gioacchino da Fiore, Gherardino Segalello da Parma e Fra Dolcino».

 

I prossimi appuntamenti

 

Giovedì 29 maggio, alle 20:30, il Teatro delle Arti di Celico ospita l’incontro “In principio era il canto. Parole & Musica” con la soprano e attrice italiana Katia Ricciarelli: presenta il giornalista Francesco Straticò.


Venerdì 30 maggio, alle ore 21:30,
il musicista Peppe Servillo sarà protagonista del concerto “Melodie napoletane sulle note del passato”. La giornata si aprirà la mattina, alle ore 10:30, con il workshop curato da Mario Pirovano dedicato ai monologhi di Dario Fo, presenta Fabio Vincenzi.

La chiusura del Festival, sabato 31 maggio, prevede tre diversi appuntamenti al Teatro delle Arti. Alle ore 17:00,  lo spettacolo della Compagnia TeatroRossoSimona tratto dal libro di Bruno Palermo con “Al posto sbagliato storie di bambini vittime di mafia” di e con Francesco Pupa, presente l’autore.

Alle ore 19:00, il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati intervista Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica e Antonio Nicaso, docente universitario e saggista.

Alle ore 21:00, in scena l’ultimo spettacolo: “Mistero Buffo” di Dario Fo e Franca Rame, a cura di Mario Pirovano.

 

Il Festival internazionale delle Arti rientra nel Progetto ‘Celico città celeste’ finanziato dal Ministero del Turismo a valere sull’ “Avviso pubblico sul fondo di cui all’articolo 1, comma 607 della legge 29 dicembre 2022, n .197, destinato a finanziare progetti di valorizzazione dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, classificati dall’Istituto Nazionale di Statistica come comuni a vocazione turistica, al fine di incentivare interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale”.

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