Federconsumatori Calabria APS partecipa al progetto Digitalmentis della Regione Calabria, finanziato dal MIMIT. L’iniziativa, già attiva da anni a livello nazionale e per la prima volta avviata in Calabria, punta a formare facilitatori digitali e a realizzare iniziative pubbliche rivolte ai cittadini più vulnerabili, per migliorarne le competenze digitali di base e la consapevolezza nell’uso quotidiano delle tecnologie.
Completata la formazione degli operatori, entro settembre 2026 Federconsumatori organizzerà una serie di eventi dedicati ai temi della cittadinanza digitale.
Lo Sportello del Consumatore di Cosenza, aperto lunedì, mercoledì e giovedì dalle 10:30 alle 16:30, diventerà Punto di Facilitazione digitale, offrendo assistenza gratuita sui principali servizi digitali verso la Pubblica Amministrazione, oltre alle attività ordinarie in materia consumeristica.
Il progetto mira a ridurre il digital divide, promuovere un uso autonomo e sicuro delle tecnologie, sensibilizzare sui rischi della rete e favorire l’inclusione dei cittadini meno digitalizzati.
Il primo evento pubblico si terrà mercoledì 19 alle ore 9:30 presso il Centro Territoriale Auser di Cosenza, con la presidente provinciale Maria Filicetti e il team di lavoro. Nel corso del 2026 seguiranno ulteriori appuntamenti in tutte le province.
La presidente di Federconsumatori Calabria, Mimma Iannello, sottolinea come il progetto rappresenti un’importante opportunità per contrastare il divario digitale che interessa in particolare il Mezzogiorno.
Le scarse competenze digitali, unite alla difficoltà di accesso alle infrastrutture e alla crescente complessità dei servizi online, espongono molti cittadini a rischi come frodi, truffe, profilazione indebita e disinformazione.
Secondo Iannello, Digitalmentis permetterà all’associazione di offrire strumenti più efficaci per assistere gli utenti, favorire l’inclusione digitale e sostenere una partecipazione più consapevole alla vita sociale, culturale e istituzionale.
«Non si tratta di demonizzare le nuove tecnologie — afferma — ma di valorizzarne le opportunità, conoscendo i rischi e promuovendo modelli di tutela, sicurezza e democrazia digitale. Restare indietro significherebbe escludere intere comunità da opportunità fondamentali per la qualità della vita».
