Due giornate dense di contenuti e partecipazione hanno caratterizzato il XII Congresso regionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), che si è svolto il 7 e 8 novembre nell’Aula Magna B dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Il tema scelto, “Invecchiare non è una malattia, ma un privilegio”, ha orientato un percorso di confronto scientifico e culturale che ha unito il mondo accademico, sanitario e istituzionale intorno a una visione moderna e umana della longevità.
A coordinare i lavori è stata la professoressa Angela Sciacqua, ordinario di Geriatria, presidente regionale e consigliera nazionale della SIGG, nonché responsabile scientifico dell’evento. «Questo congresso – ha sottolineato – rappresenta un momento importante per la nostra comunità scientifica e per la sanità calabrese. Invecchiare non è una condizione da temere o da medicalizzare eccessivamente, ma un traguardo di civiltà. Il nostro compito è accompagnare i pazienti verso un invecchiamento di successo, sostenendoli con competenze cliniche, prevenzione e vicinanza umana. Dobbiamo insegnare a vivere meglio, non solo più a lungo. Promuovere attività fisica, corretta alimentazione e stili di vita sani è il primo passo, ma altrettanto importante è garantire continuità assistenziale e una rete territoriale forte che permetta di gestire le fragilità e di evitare ricoveri inutili».
La professoressa ha inoltre evidenziato il ruolo dell’Università di Catanzaro nella formazione delle nuove generazioni: «Come direttrice della Scuola di Specializzazione in Geriatria – ha ricordato – mi sento doppiamente responsabile: da un lato nel trasmettere ai giovani le competenze cliniche necessarie a gestire patologie complesse, dall’altro nel far comprendere loro l’importanza dell’empatia, del rispetto e della relazione con il paziente anziano. Curare significa guardare alla persona nella sua interezza, non solo alla malattia. È un approccio multidimensionale che abbraccia anche gli aspetti psicologici, sociali e familiari».
Il congresso, articolato in nove sessioni tematiche, ha affrontato temi cruciali come la gestione del paziente anziano complesso, l’uso appropriato dei farmaci, la fragilità cognitiva, la nutrizione e la sarcopenia, le patologie cardiovascolari e respiratorie, fino alla telemedicina e all’integrazione ospedale-territorio. Spazio anche alla discussione sulla rete geriatrica regionale, sulla riorganizzazione delle lungodegenze e della riabilitazione intensiva ed estensiva, e sulla necessità di investire nella formazione interdisciplinare.
Ad aprire i lavori è stato il rettore dell’Università Magna Graecia, Giovanni Cuda, che ha ricordato come «l’aumento dell’età media – oltre 84 anni per le donne e 81 per gli uomini – imponga una riflessione sulla qualità dell’invecchiamento. La professoressa Sciacqua rappresenta una figura di eccellenza scientifica e umana, capace di unire la ricerca all’attenzione per la persona. E questo è il messaggio più importante che i giovani devono portare con sé».
Il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco”, Simona Carbone, ha evidenziato la collaborazione con l’Università e il valore del lavoro di squadra: «La geriatria non è solo una disciplina medica, ma un modello organizzativo che unisce ospedale e territorio, multidisciplinarietà e umanità. La professoressa Sciacqua è un elemento trainante di questo percorso innovativo».
A chiudere i lavori, la vice sindaca di Catanzaro, Giusy Iemma, ha ricordato come «invecchiare sia un traguardo di civiltà, non un problema sociale. È fondamentale investire nella prevenzione e nella medicina di prossimità, rafforzando la domiciliarità e la rete delle case di comunità. La persona deve restare sempre al centro, in ogni fase della vita».
Il professor Luca Gallelli, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, ha rimarcato il valore formativo dell’iniziativa: «Questo congresso rappresenta l’esempio concreto di come la medicina universitaria debba essere aperta al territorio e capace di fare rete tra istituzioni, ospedali e ricerca. Gli specializzandi che formiamo oggi sono la garanzia di un futuro medico competente, ma anche eticamente solido».
Tra i presenti, a portare il saluto del Comune che ha patrocinato l’evento, la vice sindaca di Catanzaro, la dottoressa Giusy Iemma, ha ricordato come «invecchiare sia un traguardo di civiltà, non un problema sociale. È fondamentale investire nella prevenzione e nella medicina di prossimità, rafforzando la domiciliarità e la rete delle case di comunità. La persona deve restare sempre al centro, in ogni fase della vita».
La seconda giornata del congresso, l’8 novembre, si è conclusa con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato i geriatri delle strutture residenziali, rappresentanti della geriatria territoriale e ospedaliera, oltre al generale Antonio Battistini, commissario dell’Asp di Catanzaro.
Al centro del confronto il tema della rete dei servizi geriatrici, analizzando le principali criticità e individuando le possibili strategie per superarle. In particolare, si è discusso delle dimissioni protette dall’ospedale al territorio per i pazienti anziani più fragili e della riorganizzazione della rete di lungodegenza in Calabria. Alla tavola rotonda hanno preso parte, tra gli altri, il professore Amendolia, ordinario di Fisiatria, insieme a esponenti della geriatria territoriale, ospedaliera e residenziale. Il dibattito è stato coordinato dalla professoressa Sciacqua e ha rappresentato un importante momento di confronto operativo e interdisciplinare sul futuro dell’assistenza geriatrica nella nostra regione.
Le due giornate si sono concluse con un confronto tra esperti e istituzioni sul futuro della geriatria in Calabria, con l’impegno condiviso di continuare a costruire una rete assistenziale efficiente, capace di garantire ai cittadini anziani salute e dignità.
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