Acqua contaminata da arsenico resa potabile grazie a una innovativa membrana. Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Water e realizzata dall’Ateneo pisano in collaborazione con l’Università della Calabria e l’Istituto per la tecnologia delle membrane del Cnr.
La chiave di tutto è in un “monomero”, cioè una molecola che può essere incorporata in un polimero, che è stato sintetizzato nel gruppo ‘Liquidi Ionici’ del dipartimento di farmacia dell’Ateneo pisano formato da Christian Silvio Pomelli e Lorenzo Guazzelli. La struttura del monomero è stata ispirata dal modo in cui l’arsenico interagisce con le proteine negli esseri viventi.
“Abbiamo incorporato il monomero – spiega Guazzelli – in una membrana polimerica con cui sono stati realizzati i filtri che, a livello di laboratorio, si presentano come dischetti porosi attraverso i quali viene filtrata l’acqua. Rispetto a ogni altro sistema esistente, questa particolare membrana è in grado di rimuovere selettivamente l’arsenico senza privare l’acqua di altri sali fondamentali, rendendola quindi demineralizzata, potabile e direttamente adatta per il consumo umano”.
L’acqua contaminata da arsenico è un problema anche in Italia e riguarda quasi un milione di persone fra Toscana e Lazio. “La nostra membrana – aggiunge Pomelli – si è dimostrata particolarmente efficace anche nei confronti dell’arsenico 3 o arsenito, che in generale è anche la forma più difficile da rimuovere e la più tossica”.