“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” - Antonio Gramsci
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L’assessore Belcaro scrive agli alunni del Capoluogo: “Siete voi faro di speranza contro l’incubo della guerra”

Il tema cruciale della pace, attualmente compromessa nell’est Europa e in Medio Oriente, è al centro di una lettera che l’assessore alla Pubblica istruzione, Nunzio Belcaro, ha inviato alle alunne e agli alunni degli istituti comprensivi della città capoluogo. Ne riportiamo qui di seguito il testo integrale.

Care alunne e cari alunni,

mi rivolgo a voi, i cuori più giovani di questa città, perché sono certo che voi bambini e ragazzi, siate il vero faro di speranza in un mondo che continua a sprofondare nell’incubo della guerra. 

Nella scuola, i vostri meravigliosi insegnanti, non solo vi fanno studiare ma vi educano alla gentilezza, alla cura dell’ambiente, all’importanza della legalità. C’era un politico negli Stati Uniti d’America che si chiamava Robert Kennedy che diceva: “Ogni volta che un uomo compie un atto di bontà o lotta per migliorare la vita di altri, invia un piccolo raggio di luce nell’oscurità.” 

Il nostro continente, ad Est, è tornato da due anni ad ascoltare il suono delle bombe e degli spari. E in questi mesi siamo tornati ad essere testimoni di un conflitto in Palestina che si sta consumando in maniera orrenda e che sta togliendo la vita e la gioia dell’infanzia a migliaia di bambini. Proprio la loro sofferenza, in qualsiasi parte del mondo essa avvenga, è una ferita al cuore dell’umanità intera. La pace non può essere una realtà se non è pace per tutti.  

Voi siete fra quelli fortunati ad abitare in una parte di pianeta che vi mette nelle condizioni di apprendere e accrescere il vostro sapere, e di avere la libertà di cambiare le cose, di essere voi a costruire nei prossimi anni un mondo migliore. Le vostre aule sono il tesoro più grande della nostra città. Chiedete voi la pace insieme a noi. Quando nel mondo ci sono due nazioni che arrivano a odiarsi e a farsi la guerra, le altre dovrebbero aiutarle a smettere.  

In questo momento difficile per il mondo, voglio chiedervi di alzare il vostro grido di pace, come solo voi sapete fare, aiutati dai vostri insegnanti. Fatelo scrivendo, disegnando, marciando, ballando, cantando. 

Aiutate Catanzaro a chiedere la pace con tutta la forza possibile.  

Imparate sugli errori dei grandi e della storia passata, cercate la comprensione, e soprattutto, abbiate compassione. Ogni amicizia in più che coltivate è un dono, ogni parola gentile che pronunciate può migliorare la giornata a qualcuno, e ogni atto di solidarietà che mostrate, è un passo verso un mondo più giusto”. 

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