Infiltrazioni nell’amministrazione comunale di Cessaniti e una truffa ideata per ottenere illecitamente erogazioni pubbliche lucrando sul sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, nei comuni di Joppolo, Mileto e Filadelfia. E’ quanto emerso, secondo l’accusa, dall‘inchiesta “Maestrale – Carthago”, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e coordinata dalla Dda di Catanzaro.
In particolare l’ex sindaco di Briatico e ex presidente della provincia di Vibo Valentia Andrea Niglia, e Filippo Mazzeo, responsabile del servizio amministrativo del Comune di Cessaniti fino al primo gennaio 2019 e poi nominato collaboratore a titolo gratuito dell’ente sono indagati in stato di libertà per le vicende di Cessaniti.
Secondo l’accusa, Mazzeo avrebbe consegnato a Niglia copia dei quiz della prova preselettiva del concorso pubblico per l’assegnazione di un posto di istruttore direttivo presso i servizi demografici. In seguito a ciò, Niglia è stato assunto dal comune di Zungri, che si è affidato alla valutazione, nel proprio ufficio anagrafe.
Riguardo alla truffa, secondo l’accusa, esponenti della criminalità organizzata, colletti bianchi e pezzi della società civile avrebbero ideato un sistema collaudato, con la costituzione di società cooperative di comodo per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, lucrando così sul sistema dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. In tal modo avrebbero indotto in errore il Comune di Vibo Valentia quale ente “capofila” per tutta la provincia, che ha autorizzato la liquidazione delle spese, procurando un danno per l’erario stimato in oltre 400mila euro, con denaro proveniente dal fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, costituito anche da fondi europei, gestito dal ministero dell’Interno e previsto nella legge finanziaria dello Stato.