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‘Ndrangheta, la Corte di Cassazione francese annulla estradizione di Edgardo Greco per irregolarità procedurali

La Corte di Cassazione annulla la decisione di estradizione di Edgardo Greco, presunto membro della ‘ndrangheta arrestato nel febbraio del 2023 a Saint-Etienne, per irregolarità procedurali. Il caso ora tornerà alla Corte di Appello di Lione. Lo riferisce ‘Le Figaro’.

Greco era ricercato da 17 anni e faceva il pizzaiolo a Saint Etienne dove aveva assunto un’altra identità. I giudici della Corte di Cassazione francese hanno seguito le argomentazioni della difesa di Edgardo Greco che ha messo in avanti un’irregolarità nella decisione della camera d’istruzione di Lione, in quanto i giudici che hanno partecipato all’interrogatorio non erano gli stessi che hanno firmato i verbali.

“Nel corso dei verbali dell’interrogatorio del 30 marzo 2023, la Camera d’istruzione era composta dal signore Pisana, presidente, dalla signora Fouché e dalla signora Palle, consiglieri. Durante i dibattiti e le deliberazioni, erano presenti il signore Pisana, Presidente, dalla Sig.ra Fouché e dalla Sig.ra Duval, Consiglieri facendo in modo che il procedimento non è legittimo e che la sentenza non soddisfi, nella forma, le condizioni essenziali della sua esistenza giuridica”, ha scritto la Corte di Cassazione nella sua decisione. Il tribunale ha seguito il parere della Procura che aveva riconosciuto l’irregolarità del procedimento nel suo parere a novembre del 2023.

Greco è stato condannato all’ergastolo nel 2006 in Italia per aver commesso diversi omicidi per la ‘ndrangheta negli anni ’90. Greco ha sempre negato i fatti. Nel 2021 era stato identificato da un software di riconoscimento facciale in seguito alla pubblicazione di un articolo su internet sul quotidiano locale ‘Le Progrès’ che annunciava l’apertura della sua pizzeria a Saint-Étienne. Ora è detenuto nel carcere di Lyon Corbas.

Greco che teme per la sua vita in caso di estradizione, si è detto pronto a scontare la sua pena in Francia. Il suo avvocato, David Metaxas, chiede ora il suo rilascio. “È detenuto da un anno ormai, quindi deve essere rilasciato. O lo decide l’ufficio del pubblico ministero o domani farò una richiesta per il suo rilascio”, ha detto a ‘Le Figaro’.

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