“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
HomeAgoràAgorà CosenzaÈ il mix di stravaganza e semplicità di Federico Rossi il vincitore...

È il mix di stravaganza e semplicità di Federico Rossi il vincitore della 26esima edizione di “ModaMovie” sul palco del cine-teatro “Garden” di Rende

di Roberta Mazzuca – Terminata anche l’edizione 2022 del prestigioso Festival della moda, del cinema e delle arti “ModaMovie”, ormai giunto al suo 26esimo anno. Lunga e piena di sorprese la serata conclusiva che, sulla scia della rinascita, della creatività e della sostenibilità ambientale, ha visto i 15 giovani finalisti fashion designer contendersi il podio a suon di sfilate sul palco del cine-teatro “Garden” di Rende, alla presenza di personalità di spicco del settore, come la famosa stilista Raffaella Curiel, special guest della manifestazione.

L’evento, condotto da Nino Graziano Luca e Valeria Oppenheimer, ha deliziato adulti, bambini, e ospiti d’eccezione grazie all’accattivante concorso, animato da premiazioni, intermezzi musicali, e riflessioni sul mondo dell’arte e della comunicazione. A decretare i vincitori una variegata giuria, composta da Sante Orrico, direttore artistico “ModaMovie”, la stilista Raffaella Curiel, Barbara Borsotto, imprenditrice di moda, Vincenza Costantino, studiosa di pedagogia e teatro, Patrizia Calefato, docente dell’Università degli studi di Bari “A. Moro”, le giornaliste Silvia Viterbo e Stefania Vaghi, Raffella Salamina, giornalista e direttore del Giornale OFF, Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza, e Antonietta Cozza, consigliere al comune di Cosenza con delega alla Cultura. Novità di quest’anno, per l’assegnazione di un premio speciale, la “giuria junior”, composta dai piccoli bimbi che, insieme, hanno assegnato il proprio particolare e importante trofeo.

15, in totale, i finalisti provenienti da tutta Italia, che hanno avuto la possibilità di partecipare alla serata finale e mostrare al pubblico e a grandi professionalità del settore le proprie creazioni. Si tratta di: Rosa Allocca di Marigliano (NA), Ajla Bernacchia di Acqualagna (PU), Jana Miani Braida di Mossa (GO), Katherine Casale di Picerno (PZ), Francesca Gioiello di Corigliano-Rossano (CS), Alessia Giordano di Gorizia (GO), Madjiguene Gueye di Villa D’Almè (BG), Silvia Lazzo di Roggiano Gravina (CS), Maria Magnifico di Mattinata (FG), Sofia Marocco di Aquileia (UD), Chiara Mavuotolo di Cervignano del Friuli (UD), Federico Rossi di Lugugnano di Portogruaro (VE), Luna Tenuta di Montalto Uffugo (CS), Jitao Yang di Bologna, e Maria Rosaria Zicarelli di Guardia Piemontese (CS).

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE “ModaMovie 2022”, a Villa Rendano la Serata-Evento Cinema: sale sul podio “Metamorfosi” di Federica Duma

GAROFANO, PAPAVERO, TESSUTI GREZZI ED ECOSOSTENIBILI SALGONO SUL PODIO DI “MODAMOVIE” 2022

Ad aggiudicarsi il Premio della “giuria junior”, convincendo anche i più piccoli, Jana Miani Braida che, per la creazione dei suoi abiti, si è ispirata alle illustrazioni “Garofano” e “I Fiori” di Alfons Mucha. La prima creazione, composta da tre abiti sovrapposti in seta e da una cintura di raso, con una particolarità data dall’applicazione del merletto. Nella parte retrostante un garofano in organza cangiante con il merletto nella parte centrale. La seconda, invece, composta da un abito in cotone bianco sovrapposto da un tessuto verde in seta con alcune parti dipinte a mano. Al décolleté una fascia color verde scuro arrotolata su se stessa con un nastro giallo ad avvolgerlo. Queste le bellissime creazioni che hanno stupito la piccola ma non meno rilevante commissione.

Jana Miani Braida, vincitrice del Premio “giuria junior”

Al terzo posto Rosa Allocca che, per la sua mini-capsule ha scelto tessuti grezzi ed ecosostenibili. La juta, coltivata in Africa ancora oggi, è una fibra ecosostenibile e riciclabile da utilizzare al pieno della sua naturalezza, nel suo colore e nella sua semplicità senza essere trattata. Il secondo tessuto scelto è stata, invece, la garza di cotone, anch’essa fibra naturale ed ecosostenibile, tinta con tecniche naturali utilizzando i filtri di tisane (frutti rossi e mirtilli) e la rapa rossa per creare il colore fucsia, ed il caffè per creare il colore beige/marrone, con dei fiori abbinati ai capi. La mini capsule presentata e che le ha assicurato la presenza sul podio è stata, quindi, composta da due capi: il primo un cappottino doppio petto con taglio in vita, pince super femminili e bottoni rivestiti in juta, e maniche lunghe con dei lunghi spacchi. Il secondo un abito midi con collo alto e spacco laterale sul fondo; le maniche anch’esse lunghe e con dei lunghi spacchi. Entrambi gli abiti sono stati arricchiti da fiori colorati, realizzati e applicati a mano creando movimento e fluidità. Oltre alla Moda Movie Gift Bag, che contiene i prodotti offerti da Silkomo, Caffè Aiello, iGreco e Amarelli, e assegnata a tutti i vincitori, Rosa Allocca si è aggiudicata, con il terzo posto, anche un prestigioso stage presso “Maria Laurenza Moda e Sposa” a Caivano (NA).

Rosa Allocca, terza classificata di “ModaMovie 2022”

A un passo dal podio, al secondo posto, arriva invece Madjiguene Gueye, ispirata nelle sue creazioni dalla vivacità dirompente, selvaggia ed effimera del papavero. I suoi abiti, infatti, simboleggiano la rinascita come ritorno prorompente alla vita e semina di speranza. Sul palco un ricco top in seta è sbocciato pennellando un “campo” di delicati fiori rossi. Una pioggia di semi neri hanno impreziosito un bianco tubino evocando la natura ambigua di un fiore che è simbolo di semplicità ma anche “succo pernicioso”. La moda ha reinterpretato, così, la delicata bellezza di un fiore di campo seminando un messaggio socialmente responsabile. Anche per lei un ambito stage, presso “Sabrina Persechino” a Roma.

Madjiguene Gueye, seconda classificata di “ModaMovie 2022”

È, però, il veneziano Federico Rossi a conquistare l’approvazione della giuria, guadagnandosi il podio con due silhoutte diverse che rappresentano, ognuna a suo modo, il suo personale universo creativo. Da un lato la stravaganza, l’eccesso: una maxi gonna asimmetrica con balza arricciata con un crop top a uncinetto. Dall’altro la semplicità, il rigore: un pantalone palazzo con una giacca destrutturata stile kimono e un corsetto. Entrambe accomunate da un animo romantico, da uno stile eclettico, dal colore e dal riciclo. Tutti gli outfit del primo classificato, infatti, sono stati realizzati con scampoli e ritagli di stoffa, a cui dare nuova vita ricreando tessuti patchwork. Federico Rossi, con la sua originalità e la particolare cura e attenzione alla dimensione dell’ecosostenibilità, si è aggiudicato, oltre al premio in denaro, lo stage in Olanda presso “Addy Van Den Krommenacker”, lasciando estasiati pubblico e giuria.

Federico Rossi, primo classificato di “ModaMovie 2022”

Di grande bellezza e profondo spessore anche gli altri abiti in gara che, sfilando sul palco del “Garden”, hanno sicuramente accompagnato i sensi degli spettatori verso una dimensione creativa e originale, creando uno degli spettacoli più accattivanti di cui la città abbia mai goduto.

Attrattive e suadenti, piene di pathos ed evidente bravura, anche le performance musicali, che hanno intervallato i due blocchi in cui la sfilata si è suddivisa, del sassofonista Alberto La Neve. Il musicista si è cimentato in due brani di sua produzione, estratti entrambi dall’album “Night Windows”: il primo, “New York Movie”, un pezzo ispirato all’omonimo dipinto di Edward Hopper ambientato in un cinema. Il secondo, “Chop Suey”, legato invece al dipinto “Nighthawks”, l’opera più famosa e riconoscibile dell’artista americano Hopper, che rappresenta il bancone di un bar. In un interessante parallelismo, La Neve ha voluto rappresentare, attraverso il suono del suo sassofono, la vetrina di un bar, esprimendo, allo stesso modo del suo riferimento pittorico, la solitudine dell’uomo contemporaneo. Per entrambe le esibizioni il talentuoso sassofonista ha utilizzato lo strumento denominato “loop machine”, “una sorta di aiuto per registrare delle linee armoniche ritmiche su cui poi sviluppare dei brani” – spiega prima di cominciare.

ARTE, COMUNICAZIONE, GUSTO E SOSTENIBILITÀ: LE PREMIAZIONI DELLA SERATA

Numerosissime le premiazioni avvenute nel corso della lunga ma coinvolgente serata. A Silvia Viterbo il “Premio Press Award”, realizzato da Tonino Gallo e assegnato a giornalisti che si sono distinti per personalità nel campo della moda: “Ho sempre lavorato con i ragazzi, perché credo fermamente che una persona adulta abbia bisogno dei giovani per sentirsi sempre fanciulla” – afferma dal palco la giornalista di costume, teatro e moda che collabora con testate nazionali e regionali ed è spesso ospite di trasmissioni televisive. A Stefania Vaghi, giornalista, titolare dell’ufficio stampa “Stefania Vaghi Comunicazione”, redattore freelance per “UnfoldingRoma Magazine” e contributor per “Oltre le Colonne”, il “Premio Special Award”, realizzato dal maestro Silvio Vigliaturo, e riconosciuto a personaggi che, a livello internazionale, si sono distinti per le attività nel mondo della moda. Un importante riconoscimento, che premia anche il coraggio, la determinazione, e le scelte azzardate mosse dalla passione per il proprio lavoro: “L’importante è fare sempre ciò che si ama. Un azzardo? Se potessi tornare indietro, lo farei prima. Dedico questo premio a mio padre scomparso da poco, che sarebbe stato sicuramente contento di vedere che, in tutti i miei azzardi, forse qualcosa avevo capito” – afferma commossa. Ancora, a Raffaella Salamina il “Premio La Jacqueline”, realizzato da Tonino Gallo e riconosciuto a chi ha mostrato originalità nella comunicazione di moda. Raffaella Salamina è, difatti, direttore del blog di “Il Giornale OFF” fondato da Edoardo Sylos Labini, inserto nazionale di cultura e spettacolo; è, inoltre, giornalista cinematografica, autrice e conduttrice di formati televisivi e radiofonici, nonché passata presentatrice dello stesso ModaMovie.

Un Festival che non si fa mancare nulla, e che si celebra in una terra sicuramente ricca di potenzialità. Una terra, quella di Calabria, ricca anche di cibo e di qualità, riconosciuti tramite un apposito premio: “Il gusto del Sud”. Da un’idea di Sante Orrico, prende forma grazia allo sforzo creativo di “studioTOO” e viene assegnato a quanti si adoperano per promuovere le eccellenza agroalimentari del Sud. Ad aggiudicarselo il Ristorante “Paperoverde”, nato nel 2013 a Rende grazie alla passione della proprietaria Elena Carravetta per il mondo della ristorazione e dell’accoglienza.

Elena Carravetta, proprietaria del Ristorante “Paperoverde” di Rende vincitore del Premio “Il gusto del Sud”

Ultimi due premi quelli assegnati al Lanificio Leo, che vince il “Premio Sostenibilità” offerto da Daphné per il valore unico del rapporto tra il made in Italy e la cultura del design, che si trasforma in prodotto con un approccio sensibile e rispettoso dell’identità, del territorio e della sostenibilità: “Per la Calabria più che per altri luoghi è necessario puntare sulla qualità, e in questo penso che Sante sia un “tessitore di qualità”. E, infine, all’Hotel-Ristorante Barbieri di Altomonte, che si aggiudica il “Premio Cultura e Imprenditoria”. Quest’ultimo, creato ancora dal maestro Silvio Vigliaturo, viene assegnato ad un’impresa che si è particolarmente distinta nella promozione culturale: “Vengo dalla regione più ricca d’Italia”, – afferma dal palco il titolare Enzo – “perchè le opportunità che questa terra offre, se sappiamo coglierle, sono tantissime. Abbiamo una tradizione enogastronomica che nessuno potrà mai copiare”. “ModaMovie è un po’ come la mia famiglia, perché Sante è come mio papà, crede nei giovani e li stimola a raggiungere i propri obiettivi” – ribatte la figlia Laura.

Lanificio Leo, vincitore del Premio Sostenibilità
Famiglia Barbieri, proprietaria dell’Hotel-Ristorante Barbieri di Altomonte vincitore del Premio Cultura e Imprenditoria

L’ARTE E IL BRAND DI RAFFAELLA CURIEL E LA CONCRETEZZA DI “MODAMOVIE”

Uno dei momenti più suggestivi e fascinosi della serata quello dedicato alla grandissima ospite d’eccezione, Raffaella Curiel, che da tre generazioni porta alto il nome della moda italiana nel mondo. A deliziare il pubblico una straordinaria sfilata dei suoi abiti, nelle nuance del rosa e del giallo. La sfilata si è suddivisa in due momenti principali: il primo ha visto la presentazione del suo nuovo marchio “NoName by Raffaella Curiel”, con abiti che reinventano il suo stile in una chiave inedita ma sempre riconoscibile; il secondo momento, più “artistico”, con la presentazione di abiti ispirati ai pittori Gustav Klimt o Frida Kahlo.

Un festival, dunque, quello di “ModaMovie”, caratterizzato da grande prestigio, qualità, opportunità e successo, come testimoniano le carriere dei tantissimi giovani che vi hanno preso parte e che oggi presentano le loro collezioni in giro per il mondo o lavorano per griffe di rilevanza internazionale. Un festival, però, anche tangibile, pragmatico, che non regala sogni, ma punta a realizzarli, seguendo sempre i propri ragazzi prima e dopo la loro formazione. Un festival che richiama concretezza, non solo con i diversi workshop tenuti da professionisti del settore, ma anche con il successivo progetto “Trame di moda”, una rete di manifestazioni che prevede la partecipazione dei talenti più brillanti di ModaMovie. O, ancora, con “Mod’Art Open Air – Movie in vetrina”, che permetterà agli abiti vincitori della 26esima edizione di essere esposti all’interno di alcune vetrine dei negozi del M.A.B. di Cosenza, al centro della città. Un festival, insomma, di grande spessore, di estremo valore, di profondo rilievo che, nel pieno spirito di una terra accogliente e ospitale come la Calabria, ogni anno dà spazio a tutti i giovani, premiando non solo le eccellenze del proprio territorio, ma il talento universale, valorizzando la bellezza della partecipazione e della condivisione, e regalando momenti di alto spessore culturale a tutti coloro che decidono di godere di questa irripetibile esperienza.

Articoli Correlati