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La Città Metropolitana avvia le procedure di stabilizzazione dei Tirocinanti d’inclusione sociale. Falcomatà: “La Regione segua il nostro esempio”

«Abbiamo richiesto, al Centro per l’impiego, la sottoscrizione della convenzione per attivare le procedure di assunzione di 39 madri e padri di famiglia che, fino ad oggi, hanno svolto attività essenziali con la qualifica di tirocinanti d’inclusione sociale. Presto avranno un contratto a tempo indeterminato che sarebbe stato impossibile se la Città Metropolitana non avesse attinto da risorse del proprio bilancio per rendere strutturale una misura che, per la Regione Calabria, resta del tutto straordinaria».

Lo ha detto Giuseppe Falcomatà invitando la Cittadella di Catanzaro a seguire «l’esempio dell’Ente Metropolitano e del Comune di Reggio Calabria, virtuoso e universalmente riconosciuto, di azzerare, di fatto, ogni tipo di precariato all’interno della pubblica amministrazione». «La Regione – ha affermato Falcomatà – faccia lo stesso e lo faccia in fretta. Le somme individuali messe a disposizione per l’assunzione di ogni lavoratore, sono ovviamente importanti ma non risolvono, in via definitiva, i problemi di quanti vivono, ogni giorno, tra l’insicurezza e la paura di perdere il lavoro».

«Anche l’impegno sui Tis – ha spiegato Falcomatà – rientra appieno nella nostra volontà di infondere un serio cambiamento nelle politiche di un’occupazione stabile, certa e duratura. In questi anni, infatti, oltre ad aver cancellato qualsiasi forma di precariato, abbiamo riconosciuto dignità e certezza nel futuro in quanti svolgono lavori essenziali per la garanzia ed il mantenimento dei servizi pubblici».

«Penso – ha ricordato – ai concorsi che, dopo 25 anni, hanno offerto un’opportunità a centinaia di giovani del nostro territorio, oppure alla stabilizzazione di tutti gli Lsu ed Lpu che, fino al nostro arrivo, navigavano a vista alla disperata ricerca di un’occupazione stabile. Lo stesso si è fatto con la messa in sicurezza delle vecchie società miste, trasformate in aziende “in house”, quindi internalizzate e diventate garanzia di occupazione per migliaia di lavoratori e lavoratrici di Reggio Calabria e del comprensorio metropolitano. Lo stesso vale per Atam, società decotta e praticamente fallita, riportata in auge e proietta tra le eccellenze del trasporto pubblico locale del Mezzogiorno anche grazie al contributo, fondamentale, degli stessi dipendenti».

«Tutto questo – ha concluso Giuseppe Falcomatà – sta alla base di un impegno sempre rivolto ad assicurare percorsi di dignità occupazionale ed il superamento del precariato. Per quanto ci riguarda, l’attesa è finita anche per i tirocinanti ed è un altro risultato che incameriamo con orgoglio e soddisfazione. La Regione, il cui sforzo produce effetti nell’immediato ma nulla cambia sul destino dei tirocinanti, ha l’obbligo di mettere un punto su una questione così delicata e importante».

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