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“Lo Stretto non si tocca”, a Messina la manifestazione per dire “no” al Ponte

Ha preso il via a Piazza Cairoli a Messina il corteo, cui per ora partecipano circa duemila persone, contro la realizzazione del ponte dello Stretto di Messina che proseguirà fino ad arrivare a piazza Duomo. Alla manifestazione aderisce un variegato coordinamento di comitati, associazioni, partiti, sindacati, oltre 70 sigle da tutta Italia. Alle adesioni collettive si è aggiunto l’elenco, che verrà reso noto in occasione degli interventi conclusivi a piazza Duomo, di personalità del campo del sociale, della cultura e della politica, che pur non potendo essere fisicamente presenti a Messina hanno voluto manifestare la loro vicinanza alla lotta contro il ponte. Alla manifestazione partecipa il presidente della Federazione dei Verdi Angelo Bonelli, oltre a parlamentari e dirigenti nazionali e regionali di associazioni, partiti e sindacati. In testa al corteo uno striscione con una foto dello Stretto di Messina con scritto “Lo Stretto non si tocca”.

Migliaia di messinesi (e non solo) hanno manifestato contro la realizzazione del Ponte gridando slogan come “Il Ponte non vogliamo” o “Salvini levaci mano” e sventolando bandiere No Ponte.

Maria, una cittadina siciliana, spiega come “il Ponte con la viabilità che abbiamo in Sicilia e Calabria sicuramente non sia tra le priorità. Se ci fossero autostrade e ferrovie efficienti e super veloci forse si potrebbe anche farlo, ma in questo momento è impensabile, non ha senso. Invece bisogna capire cosa fare prima al posto del Ponte”. Salvatore aggiunge: “Si devono fare infrastrutture per il territorio che siano da collegamento tra una città e un’altra e non mega opere”. Renato Accorinti, ex sindaco di Messina, tra i fondatori del Movimento No Ponte, dice: “Chiediamo ai partiti di essere attivi perché in parlamento ci sono loro e devono mettere gli uffici legali insieme perché ci sono motivi molto validi per agire e bloccare opera. Questo è un luogo che è a protezione speciale e quest’opera non si può fare. Quindi uniti i partiti agiscano al più presto”.

“Noi lavoriamo affinché non venga iniziata l’opera e questi mesi saranno fondamentali e siamo pronti a lanciare un’offensiva giuridico legale imponente nei confronti della società Ponte sullo stretto”. A dirlo Angelo Bonelli co portavoce nazione dei Verdi, nel corso del corteo contro il Ponte sullo Stretto. “Siamo pronti – ha detto ancora Bonelli – a lanciare questa imponente sfida”.

“Il governo ha deciso lo stanziamento di 11miliardi e 600 mila euro per il Ponte sullo Stretto dopo averlo però stimato in 14 miliardi e 600 mila nel documento economico finanziario senza avere tutti gli elementi necessari alla vera valutazione” ha dichiarato Gaetano Benedetto presidente nazionale centro studi Wwf. “Sul Ponte sembra che sia un diktat di carattere politico – ha aggiunto Benedetto – e non trasportistico e sembra che non ci sia nessun elemento di ragionevolezza ambientale o economica, che possa ormai modificare questa decisione”.

Per Mimmo Lucano, “è un’opera che, è evidente, attirerà gli interessi dei grandi capitali e quando ci sono queste concentrazioni di economie spesso si interessano anche le mafie per il controllo dei lavori pubblici”. “La mia presenza è un piccolo contributo ad una grande causa, perché con la costruzione del Ponte sullo Stretto si distrugge uno dei siti più belli del Mediterraneo, realizzando un’opera pubblica che non serve a niente” ha aggiunto l’ex sindaco di Riace.

“Sono contro il Ponte sullo Stretto perché ci sono altre priorità in questo Paese, parlo soprattutto del Sud dove si vuole costruire un Ponte per 14 miliardi ma dove non ci sono ferrovie che funzionano, strade e autostrade, basterebbe vedere il treno che arriva a Reggio Calabria da Taranto che è un disastro”. A dirlo padre Alex Zanotelli missionario ed ispiratore di diversi movimenti italiani tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale durante il corteo no Ponte a Messina. “Questi soldi si devono spendere per la gente – ha aggiunto Zanotelli – non per progetti faraonici”.

Alla manifestazione anche la voce del sindacato. “Bisogna cercare soluzioni per lo Stretto drenando anche le risorse del Pnrr e poi, prima del Ponte come abbiamo sempre detto, dobbiamo puntare all’alta velocità” ha spiegato il segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino, partecipando al Corteo No Ponte a Messina. “Catania, Messina e Palermo – prosegue – hanno la necessità di avere innanzitutto il doppio binario e una rete elettrificata. Il governo nazionale fa solo promesse ma è inaccettabile in una Regione che ha bisogno di infrastrutture vere per il territorio”. “Diciamo no al Ponte – aggiunge Pino Gesmundo, della segreteria nazionale Cgil – per una questione di metodo, queste opere e questi investimenti non si fanno senza il consenso del territorio. Quindi Salvini e il governo lo ascoltino. Si investono risorse che potrebbero essere utilizzate per creare le condizioni per lo sviluppo del Mezzogiorno in generale ed in particolare della Sicilia. Condizioni di sviluppo che possono creare occupazione vera e stabile, invece di un Ponte che non serve a nulla perché non c’è un contesto per il quale questo può essere utile perché mancano infrastrutture importanti”.

 

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