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Il Consiglio comunale approva documento di solidarietà per Sigfrido Ranucci a difesa della libertà di stampa, proposto dal Sindaco Franz Caruso. Approvati anche gli altri punti all’ordine del giorno

Il Consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Mazzuca e riunitosi nel pomeriggio di oggi a Palazzo dei Bruzi, nella sala delle adunanze, ha approvato il riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive e decreti ingiuntivi non opposti, ai sensi dell’art. 194, comma 1, lett. a) del D.Lgs. n. 267/2000, così come ha approvato lo Schema di Accordo di valorizzazione con il Ministero della Cultura (Segretariato Regionale per la Calabria e l’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Calabria), ex Art. 112, comma 4, del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 per l’acquisizione al patrimonio dell’Ente, dell’immobile denominato “ex scuderie Caserma Fratelli Bandiera”, di proprietà dell’Agenzia del Demanio. Come primo punto all’ordine del giorno, il civico consesso ha preso, inoltre, atto dell’insussistenza delle condizioni per la redazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2024. Prima di avviare la discussione sui tre punti all’ordine del giorno, il Presidente del Consiglio comunale ha dato lettura della missiva pervenuta alla presidenza da parte del Presidente della commissione consiliare Ambiente, Manutenzione, Polizia Municipale e Centro storico, Massimiliano D’Antonio che ha comunicato l’avvicendamento avvenuto tra i membri della stessa commissione con il subentro della consigliera Chiara Penna al posto del consigliere Ivan Commodaro.

Il Presidente del Consiglio Mazzuca ne ha preso atto.

Ha quindi chiesto la parola il Sindaco Franz Caruso che ha illustrato in Consiglio un ordine del giorno presentato per chiedere all’aula di esprimere solidarietà al giornalista di Report Sigfrido Ranucci a seguito dell’attentato subito dalle sue automobili davanti alla sua abitazione. Il Consiglio comunale, nell’accogliere la proposta del Sindaco ha approvato l’ordine del giorno all’unanimità.

In data 16 ottobre 2025 – questa la premessa dell’ordine del giorno presentato dal primo cittadino – è stato fatto esplodere un ordigno davanti all’abitazione del giornalista Rai Sigfrido Ranucci, storico conduttore del programma di inchiesta Report, trasmesso su Rai 3, da anni oggetto di gravi e pesanti minacce. Proprio per questo motivo, già nel 2009 gli era stata assegnata una scorta, rafforzata ulteriormente nel 2021, a seguito di nuove intimidazioni particolarmente vili. Le sue inchieste su corruzione, mafia, affari pubblici, interessi nascosti, sono spesso considerate “scomode” proprio perché affrontano temi delicati, scottanti e, a volte, controversi. Le stesse rappresentano, però, un pilastro della libertà di informazione e del diritto dei cittadini ad essere informati correttamente, da difendere e sostenere. Insieme all’intera redazione di Report, Sigfrido Ranucci porta avanti il lavoro giornalistico fondandolo su rigore nella professione e impegno civile, rappresentando un punto fermo nella tutela della libertà d’informazione nel nostro Paese. Considerato che il gesto ignobile e gravissimo perpetrato contro il giornalista rappresenta un inquietante attacco al ruolo dell’informazione in una società democratica, in particolare al giornalismo d’inchiesta; che negli ultimi anni la libertà di stampa in Italia è sottoposta a crescenti pressioni (il numero di episodi di intimidazione ai danni di giornalisti e media è in costante aumento, come documentato da autorevoli organizzazioni internazionali); ritenuto che la libertà di stampa è un bene comune, essenziale per la vita democratica, e va difesa con fermezza, come sancito dall’articolo 21 della Costituzione Italiana che recita “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”, e che il diritto dei cittadini a essere informati in modo indipendente, completo e trasparente è un pilastro fondamentale della democrazia e deve essere tutelato da ogni forma di intimidazione o censura, il Consiglio Comunale di Cosenza esprime profonda solidarietà e vicinanza al giornalista Sigfrido Ranucci per il vile atto intimidatorio subito, condannando, parimenti, con fermezza ogni forma di violenza e minaccia nei confronti dei giornalisti e del diritto di cronaca, schierandosi con determinazione in difesa della libertà di stampa e del diritto dei cittadini a un’informazione libera, indipendente e trasparente”. Il Consiglio Comunale, infine, ha invitato tutte le istituzioni democratiche a vigilare e ad agire affinché simili episodi non abbiano a ripetersi, rafforzando la tutela dei giornalisti impegnati nel difficile compito di informare l’opinione pubblica.

Prima di avviare il dibattito sui punti all’ordine del giorno, ha chiesto la parola il consigliere comunale Michelangelo Spataro che ha formulato gli auguri all’assessore Francesco De Cicco, neo consigliere regionale, per la brillante affermazione in città, auspicando che anche in Regione possa mettere a frutto il suo impegno così come ha fatto per Cosenza.

La discussione sui punti all’ordine del giorno

Sulla presa d’atto dell’insussistenza delle condizioni per la redazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2024 ha brevemente relazionato il Dirigente del Settore Programmazione risorse finanziarie, bilancio e società partecipate, Marco De Rito. Preso atto che tutti gli enti e le società costituenti il Gruppo Amministrazione Pubblica del Comune di Cosenza sono esclusi dall’elenco relativo al perimetro di consolidamento, sia per irrilevanza e sia perché per alcuni enti è in corso una procedura concorsuale (l’Amaco S.P.A. è in liquidazione giudiziale, la Multiservizi S.P.A. è in fallimento, Acque pubbliche della Calabria è esclusa per irrilevanza, Comac srl è in fallimento e Magna Sila S.P.A. in liquidazione), dato, inoltre, atto che nella delibera di giunta, del 25 settembre scorso, è stabilito che il Comune non ha enti o società, controllate o partecipate, che, nel rispetto del principio applicato al bilancio consolidato, sono oggetto di consolidamento per l’esercizio 2024, visto il comma 8 dell’art.151 del Tuel 267 del 2000 che prevede che entro il 30 settembre l’Ente approvi il bilancio consolidato con i bilanci dei propri organismi ed enti strumentali e delle società controllate e partecipate, il Consiglio comunale ha preso atto dell’elenco degli enti, aziende e società che compongono il Gruppo Amministrazione Pubblica del Comune di Cosenza compresi nell’area del consolidamento nel bilancio consolidato 2024, predisposti dalla giunta comunale, ma ha stabilito che il Comune di Cosenza, per l’esercizio 2024, non ha enti o società, controllate o partecipate, che, nel rispetto del principio del bilancio consolidato, sono oggetto di consolidamento.

In sede di dichiarazioni di voto sul punto è intervenuto il consigliere della minoranza Giuseppe d’Ippolito che ha chiarito la posizione dell’intera opposizione. “Non vogliamo limitarci ad una mera ratifica, ma intendiamo dare una spiegazione politica”. Nel sottolineare la posizione della minoranza d’Ippolito ha preannunciato l’abbandono dell’aula al momento del voto, motivandola con l’assenza di una discussione sull’Amaco per consocere quali siano le strategie alternative che l’Amministrazione intende perseguire, per la salvaguardia dei livelli occupazionali che riguardano 120 unità lavorative ed un servizio di trasporto pubblico locale che è nevralgico per i cittadini. La presa d’atto è poi passata all’unanimità dei presenti, mentre, come detto, la minoranza abbandonava l’aula al momento del voto.

Sul punto successivo, il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive e decreti ingiuntivi non opposti, ai sensi dell’art. 194, comma 1, lett. a) del D.Lgs. n. 267/2000, ha poi relazioneato il segretario generale del Comune, dott.ssa Virginia Milano. E’ stato ricordato che il Comune ha ricevuto una serie di provvedimenti giurisdizionali (sentenze esecutive e decreti ingiuntivi non opposti), provvedimenti che hanno generato obbligazioni di pagamento a carico dell’Ente, sia per sorte capitale che per spese legali, non fronteggiabili con impegni di spesa già assunti in precedenza. Rilevato che risultano debiti derivanti da sentenze esecutive per complessivi 150.609,01 euro e decreti ingiuntivi non opposti per complessivi 24.069,91 euro e che il totale complessivo dei debiti fuori bilancio da riconoscere ammonta a 174.678,92 euro, tenuto conto che le obbligazioni di cui trattasi sono sorte per effetto di provvedimenti giudiziari aventi efficacia esecutiva e pertanto rientrano nella fattispecie di cui all’art. 194, comma 1, lett. a) del TUEL; considerato che la giurisprudenza contabile ha più volte ribadito che il riconoscimento dei debiti derivanti da sentenze esecutive rappresenta un obbligo per l’ente locale che non può sottrarsi all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali definitivi ed ha, altresì, evidenziato che il riconoscimento costituisce un atto dovuto volto ad evitare l’aggravamento della posizione debitoria dell’ente e a garantire la veridicità del bilancio e che l’importo da riconoscere trova copertura finanziaria, giusta apposita variazione di bilancio di cui alla delibera di Consiglio n.25 del 29 luglio 2025, avente ad oggetto “Salvaguardia degli equilibri di bilancio”, ai sensi dell’art. 193 del D.Lgs n. 267/2000, si è richiesto al Consiglio comunale di riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio, di approvare la scheda di riconoscimento ed attestazione del debito.

Anche su questo punto è poi intervenuto, in sede di dichiarazioni di voto, il consigliere Giuseppe d’Ippolito che ha messo in evidenza la genericità della scheda di di riconoscimento ed attestazione del debito. “Vero è che non si entra nel merito, ma dobbiamo capire cosa si sta votando. Non siamo stati messi nella condizione tecnica di capire e per questo riteniamo di non partecipare alla discussione in quanto la pratica è carente sotto il profilo istruttorio. Avevamo anche proposto che la discussione fosse rinviata al prossimo consiglio comunale, affinché la maggioranza portasse avanti un supplemento di riflessione”. Il punto all’ordine del giorno, posto in votazione, è passato all’unanimità dei presenti, ma senza i consiglieri di opposizione.

La massima assemblea cittadina ha, infine, approvato lo Schema di Accordo di valorizzazione con il Ministero della Cultura (Segretariato Regionale per la Calabria e l’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Calabria) ex Art. 112, comma 4, del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, al fine di acquisire al patrimonio dell’Ente l’immobile denominato “ex scuderie Caserma Fratelli Bandiera”, di proprietà dell’Agenzia del Demanio. Il punto è stato illustrato dal consigliere comunale Francesco Alimena, delegato del Sindaco al CIS nel quale rientra l’intervento di restauro del complesso monumentale di San Domenico – 2° lotto. “Oggi sottoponiamo all’approvazione dell’aula – ha detto Alimena – l’accordo di valorizzazione delle ex scuderie della Caserma Fratelli Bandiera, oggi complesso monumentale di San Domenico, che è il secondo lotto dell’intervento CIS relativo al restauro e alla rifunzionalizzazione del complesso di San Domenico. Il Complesso di San Domenico è uno degli interventi più importanti dell’intero progetto del CIS. Mentre il primo lotto dei lavori è quello che è stato utilizzato per rifunzionalizzare la struttura che oggi ospita, in forza dell’accordo sottoscritto dal Sindaco Franz Caruso e dal Rettore Nicola Leone, alcune importanti attività formative dell’Università della Calabria, il secondo lotto è stato concepito come naturale prosecuzione del primo, per cui si era pensato di utilizzare le ex scuderie come parte integrante sia delle funzioni del complesso monumentale sia di ulteriori funzioni universitarie. Le ex Scuderie – ha detto ancora Alimena- erano rimaste di proprietà del Demanio. Ci siamo battuti in ogni modo perché si addivenisse alla traslazione a titolo gratuito dell’immobile alla proprietà comunale. Con l’approvazione di questa pratica – ha aggiunto Francesco Alimena – anche le ex scuderie diventano proprietà comunale. La struttura continuerà ad essere destinata sia ad ospitare i monaci oblati in maniera permanente e nel contempo sarà sia al servizio dell’Università, come aula magna, sia ad uso del Comune con una multifunzionalità. In definitiva – ha rimarcato, infine, Alimena – un bel regalo che l’Amministrazione fa a tutti i cosentini e a tutti i calabresi”. In sede di dichiarazioni di voto è intervenuto nuovamente il consigliere Giuseppe d’Ippolito che ha preannunciato voto favorevole, sottolineando che “la pratica nasce da tempi lontani ed il cui inizio risale alla giunta Occhiuto. Oggi l’immobile si completa e si consegna alla città”. D’Ippolito ha chiesto che il Comune possa disporre di spazi per le sue esigenze, ma che anche le associazioni trovino ospitalità nei nuovi spazi. Il punto è stato poi approvato all’unanimità.

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