L’impegno nel mondo dello sport e del terzo settore del professionista catanzarese Francesco De Nardo, vicepresidente nazionale del CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale) e presidente del Comitato provinciale di Catanzaro, si fa sempre più intenso fino a raggiungere le più alte istituzioni. Giovedì scorso, De Nardo è intervenuto al Senato della Repubblica per illustrare i cinque emendamenti di semplificazione alla riforma dello Sport, che, come è noto e come più volte sottolineato dallo stesso professionista, esperto di materie relative alle normative fiscali, sportive e giuslavoristiche legate al mondo sportivo e del terzo settore, presentando alcune problematiche e nodi irrisolti, ha bisogno di alcune “limature” per non colpire in senso negativo soprattutto le piccole associazioni sportive dilettantistiche.
Giovedì scorso, nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, l’intervento di Francesco De Nardo è avvenuto in occasione della presentazione del decalogo che la Commissione Sport di Azione ha redatto con la partecipazione di De Nardo, quale componente dello stesso Dipartimento, in tema di semplificazione e superamento delle criticità nascenti con la riforma dello Sport: 10 punti nevralgici per i quali sono state illustrate le contestuali proposte di soluzione finalizzate alla semplificazione e alla razionalizzazione di alcune delle problematiche operative riscontrate dal mondo sportivo nazionale, a 24 mesi dall’entrata in vigore dei decreti di riforma dello sport.
Dopo i saluti istituzionali del Senatore Marco Lombardo, dell’Onorevole Ettore Rosato, del vice presidente della VII commissione cultura e sport della Camera dei Deputati Valentina Grippo, del Presidente di Azione Elena Bonetti, del responsabile del Dipartimento Alfonso Morrone, del consigliere della città metropolitana di Roma, Alessia Pieretti, Francesco De Nardo ha, dunque, illustrato le cinque proposte di semplificazione con i relativi emendamenti.
Cosicché, si è proposto, in tema di regime di esenzione Iva, un ulteriore slittamento di almeno 10 anni, ovvero al 1 gennaio 2036 dell’entrata in vigore del regime di Esenzione IVA di cui al comma 15 quater dell’art. 5 del D.L. 21 ottobre 2021 n. 146, convertito, con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2021, n. 215; che il regime di esenzione IVA di cui al comma 15 quater dell’art. 5 del D.L. 21 ottobre 2021 n. 146, convertito, con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2021, n. 215, si applichi sia alle associazioni sportive dilettantistiche che alle società sportive dilettantistiche di cui all’articolo 5 del D.Lgs n. 36 del 28 febbraio 2021; che il regime di esenzione IVA di cui al comma 15 quater dell’art. 5 del D.L. 21 ottobre 2021 n. 146, convertito, con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2021, n. 215, non sia subordinato alla circostanza che tale regime agevolato non determini “distorsioni della concorrenza” a danno degli operatori commerciali che svolgono le loro attività in regime Iva al fine di evitare valutazioni aleatorie che implichino la possibilità che due organizzazioni identiche, ma operanti in contesti territoriali diversi, possano essere in un caso esenti IVA, nell’altro soggette. E ancora, si è proposto di armonizzare la cosiddetta “lucratività” attenuata prevista dai commi 3, 4, 4bis dell’articolo 8 del D.Lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021 e le normative tributarie previste dall’articolo 148 comma 3 del TUIR di cui al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 ovvero le Disposizioni tributarie previste per le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche dalla L. 16 dicembre 1991, n. 398. In ultimo, si è proposto di rendere compatibile la normativa su “quota 100” con il reddito prodotto da co.co.co. sportive qualora l’ammontare si mantenga nell’alveo dei 5.000 euro annui.
La presenza di De Nardo al Senato della Repubblica è avvenuta anche in rappresentanza del CSEN, insieme all’altra vicepresidente nazionale, Delia Piralli, a conferma dell’importanza rivestita dallo stesso Ente di promozione sportiva nel panorama sportivo nazionale, confermata da tutti i deputati presenti.
