“Che degrado e incuria spopolino a Sant’Eufemia non è una novità. Fin dal giugno 1976 con l’inaugurazione dello scalo aeroportuale lametino e ancor prima con la bonifica della palude dove oggi sorge la stazione ferroviaria i problemi non sono mai mancati. Ormai da tempo il quartiere è diventato un dormitorio. A questo si aggiunge la scarsa interconnessione tra aeroporto, stazione ferroviaria e autostrada i cui collegamenti, è proprio il caso di dirlo, stentano a ‘decollare’.
A questi vanno aggiunti i finanziamenti pubblici e non, persi o mal utilizzati per l’ammodernamento di stazione e aeroporto, o come la non trasformazione del Ex Zuccherificio in hub per pullman, treni e parcheggi. La porta della città inoltre è sporca, con l’erba alta e piena di altre mille criticità, dove l’ordinario diventa straordinario e in cui i cittadini residenti vivono questa situazione con un mix di rabbia e rassegnazione. Valorizzare Sant’Eufemia e renderla viva deve essere un must che l’attuale amministrazione comunale, e non solo l’attuale, deve avere come punto cardine negli ultimi anni di mandato. Dove è finito inoltre il milione di euro già stanziato per un opera come la S.Eufemia-Mare? Che doveva essere completata con pista ciclabile, pista pedonale e illuminazione e invece è abbandonata. Infine i due lungomari fiori all’occhiello al tempo dell’inaugurazione e adesso con i relativi boschi litoranei lasciati a se stessi. Chiedo quindi un tavolo tecnico tra cittadini, istituzioni e professionisti che operano su Sant’Eufemia per far rinascere Il quartiere strategico per lo sviluppo di Lamezia Terme”.
Lo afferma, in una nota, Marco Ammendola del movimento “Lamezia Bene Comune”.