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Operazione Malea, anche un poliziotto fra gli arrestati: ai domiciliari per concorso esterno

C’è anche un poliziotto tra gli arrestati nell’operazione Malea condotta dalla Polizia contro la Locale di ‘ndrangheta di Mammola nel Reggino.

Si tratta di Domenico Sità, di 49 anni, sovrintendente in servizio al Commissariato di Siderno, che è ai domiciliari per concorso esterno con la ‘ndrangheta.

L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe fornito, in passato a Rodolfo Scali – tra gli arrestati e ritenuto a capo del sodalizio – e più di recente ad un soggetto indagato dalla Procura distrettuale antimafia di Torino notizie riservate, anche in cambio di alcune regalie.

Le indagini della Squadra mobile di Reggio Calabria grazie alle numerose intercettazioni, hanno permesso di documentare l’esistenza dei presunti vertici e partecipi del locale di ‘ndrangheta di Mammola, capace di controllare quel territorio, di condizionarne l’imprenditoria e le attività nel settore boschivo con il metodo delle estorsioni, nonché di finanziarsi anche mediante la produzione ed il traffico di sostanze stupefacenti.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Giuseppe Lombardo, ha portato il gip a emettere 12 misure cautelari: 8 in carcere e 4 ai domiciliari. Oltre a Scali, accusato di associazione mafiosa ed estorsione e portato in carcere, sono stati portati in carcere Damiano Abbate, di 60 anni, Isidoro Cosimo Callà (65), Ferdinando Vincenzo Cimino (32), Nicodemo Deciso (54), Nicodemo Fiorenzi (63), Raffaele Romeo (57) e Domenico Spanò (55). Ai domiciliari, oltre a Sità, sono finiti Salvatore Nicodemo Abbate (28), Enzo Fabrizio D’Alessandria (59) e Francesco Antonio Staltari (60).

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