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Operaio morto a Rosarno (RC), Fillea Cgil Calabria: “Le parole non servono, più controlli e nuove norme”

“La strage dei morti sul lavoro continua senza sosta. Le parole non più servono.  Un altro padre di famiglia oggi a Rosarno è morto mentre lavorava per portare un pezzo di pane ai propri familiari. Come Fillea Cgil città Metropolitana e Fillea Calabria esprimiamo la nostra vicinanza, la nostra solidarietà e le nostre più sentite condoglianze. Nel chiedere che le forze dell’ordine e la magistratura accertino ogni eventuale responsabilità, non possiamo esimerci dal segnalare la necessità del massimo rispetto delle norme di sicurezza  perché non si può perdere la vita lavorando. Come Fillea continuiamo a ripeterlo, e vorremmo non farlo più, per fermare questa strage è necessario il massimo impegno della politica, delle parti sociali, e imprenditoriali. Serve consapevolezza da parte di tutti, impegno da parte delle imprese e formazione di tutti i lavoratori. Dobbiamo debellare le cause degli infortuni sul lavoro e fare in modo che tutti non allentino la loro attenzione su questa priorità. Nessuno può far finta di niente e girarsi dall’altra parte. Non si può continuare a rimanere inerme davanti a queste tragedie quotidiane. Ci sono 1200 morti ogni anno, in Calabria in questi ultimi mesi il numero si è amplificato drammaticamente. Servono più controlli, ma soprattutto servono nuove norme. L’introduzione dell’omicidio colposo sui luoghi di lavoro, la patente a punti per quelle imprese che rispettano le regole devono essere, e lo stiamo dicendo ormai fa troppo tempo, priorità di questo governo perché diversamente continueremo ad assistere a questa strage di lavoratori che la mattina escono per andare a guadagnarsi un pezzo di pane e troppo spesso non fanno più ritorno a casa”.

Lo dichiarano in una nota Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria, e Endrio Minervino, segretario generale Fillea Cgil area Metropolitana.

 

 

 

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