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Giustizia, Ingroia a Klaus Davi: “Con questa riforma i più pericolosi latitanti sarebbero ancora liberi”

“Io ritengo proprio di no. Ritengo che Messina Denaro, Provenzano, Rocco Morabito, Riina tutti i grossi e più pericolosi latitanti se questa riforma fosse stata allora una legge dello stato non si sarebbero potuti catturare, sarebbero tutti in circolazione”. Lo ha dichiarato l’ex magistrato Antonio Ingroia intervistato da Klaus Davi per il web talk ‘KlausCondicio’ .

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“Pur essendoci stati errori e abusi, dobbiamo sempre ricordare che noi abbiamo catturato i grandi latitanti proprio grazie alle intercettazioni e una stretta che le limita cosi tanto avrebbe impedito di arrestarli. La cattura di latitanti cosi abili e ben coperti non si improvvisa da un momento all’altro. C’è una azione progressiva di accerchiamento del latitante che prosciugando tutta l’area dei favoreggiatori che vengono individuati e arrestati grazie alle intercettazioni. Ciò non toglie che abusi soprattutto nella pubblicazione di intercettazioni irrilevanti riguardanti soggetti non coinvolti vadano sanzionate. Sbagliato invece andare alla fonte facendo la stretta sulla ammissibilità, sulla possibilità di fare intercettazioni . Ma questa riforma senza voler fare il processo alle intenzioni a nessuno rischia di fare un favore a mafia, camorra e ndrangheta”.

“Questa riforma ,senza voler fare il processo alle intenzioni a nessuno,  rischia di fare un favore a mafia, camorra e ndrangheta e il mio maestro Paolo Borsellino, se fosse stato in vita,  l’avrebbe bocciata. Borsellino avrebbe avuto una reazione indignata e avrebbe sicuramente fatto polemica. Diceva sempre noi la mafia non la sconfiggeremo mai da soli è fondamentale il ruolo della politica che con  delle buone riforme deve fare la sua parte” ha detto Ingroia nel corso dell’intervista.

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