Il PCI, la Calabria e il Mezzogiorno. Un nuovo volume dell’ICSAIC ripercorre la storia del Partito Comunista nel Sud Italia dalla fondazione ai primi anni ‘50
Nato a Livorno nel 1921 dalla scissione del Partito socialista, il Partito Comunista d’Italia, poi Partito Comunista Italiano, fu caratterizzato anche da una forte attenzione al Mezzogiorno. Questo soprattutto da quando Gramsci ebbe il sopravvento su Bordiga divenendone, nel 1924, il segretario generale, e ancor di più dopo la caduta del regime, nel decennio successivo alla Liberazione.
Un nuovo volume voluto dall’ICSAIC, Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, ripercorre trent’anni della storia del PCI nel Meridione, sin dalla sua nascita nel 1921 e fino al 1953, quando il “partito nuovo” aveva trovato ormai la sua collocazione nel sistema partitico italiano.
Il PCI, la Calabria e il Mezzogiorno. Da Livorno al “partito nuovo” (1921-1953), questo il titolo del volume edito da Luigi Pellegrini Editore, è stato curato da Paolo Palma, presidente dell’ICSAIC nonché storico e ex parlamentare, e da Lorenzo Coscarella, storico, giornalista e membro del direttivo dell’Istituto. Al suo interno raccoglie i saggi di storici, docenti universitari e studiosi del territorio che analizzano ad ampio spettro aspetti di questa attività del Pci nel Mezzogiorno in un trentennio molto delicato per la storia dell’intera nazione: Franco Ambrogio, Lorenzo Coscarella, Guido D’Agostino, Michele Fatica, Guido Liguori, Giuseppe Masi, Katia Massara, Prospero Francesco Mazza, Antonio Orlando, Paolo Palma, Christian Palmieri, Ercole Giap Parini, Martino Antonio Rizzo, Domenico Sacco, Pantaleone Sergi, e Francesco Spingola.
I contributi raccolti sono degli approfondimenti delle relazioni svolte dai vari autori al convegno nazionale Il Pci dalle origini al Partito nuovo in Calabria e nel Mezzogiorno 1921-1953 , tenuto presso l’Università della Calabria il 24 e 25 novembre 2021 e organizzato dall’ICSAIC nell’ambito delle iniziative per ricordare il centenario della fondazione del partito, un anniversario che ha contribuito ad incrementare gli studi sul Partito Comunista, nel cui contesto il volume si propone di esaminare i connotati meridionalisti dell’azione del partito e sulla questione contadina, che esplose nell’immediato dopoguerra con occupazioni di terre ed eccidi. Lo fa sia osservando alcune tematiche specifiche di ambito generale e nazionale, sia focalizzando l’attenzione su specifici territori come la Campania, la Basilicata, la Puglia e, in particolare, la Calabria, regione di azione dell’Istituto.