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Le questioni spinose della traduzione e doppiaggio di audiovisivi racchiuse nel lavoro della catanzarese Valentina Caramuta

Quali problematiche affronta il traduttore di un film dall’inglese all’italiano? Come fare per avere la massima aderenza al testo originale? Come tradurre il linguaggio scurrile? E come fare corrispondere il labiale dell’attore al testo tradotto? Questi ed altri pregnanti interrogativi sono alla base della tesi discussa dalla Dottoressa Valentina Caramuta, all’Università della Calabria, Dipartimento di Studi Umanistici,
Corso di Laurea interclasse in Lettere e Beni Culturali, Classe di Lettere Moderne, dal titolo “L’adattamento Cinematografico: il caso di Quentin Tarantino”, relatore Prof. Marco Gatto che ha sostituito l’originario relatore, il Prof. Luca Palombo. La brillante discussione ha suscitato vivo interesse e curiosità nei presenti ma anche nei prestigiosi docenti. Presidente della commissione Professoressa Emilia Talamo, membri effettivi Professori Stefania Paone, Leonardo Passarelli, Marco Gatto, Erika Pasceri.
Il lavoro  – puntualizza la catanzarese Valentina Caramuta – si incentra sull’adattamento  cinematografico nella trasposizione linguistica e audiovisiva dei film, in particolare sulla traduzione dall’inglese all’italiano e sul linguaggio dei testi cinematografici, con particolare attenzione a quelli del regista Quentin Tarantino. La ricerca sperimentale è suddivisa in tre parti. Nella prima si affronta la questione della traduzione filmica audiovisiva, del parlato filmico e del parlato filmico tradotto insieme alle pratiche più comuni oggi di adattamento, quali il doppiaggio e la sottotitolazione. Il secondo capitolo analizza la tecnica dell’answer first-question later e il linguaggio tipico di Quentin Tarantino fatto di slang e linguaggio tabù (turpiloquio) viste le vicende ambientate in contesti criminali e i personaggi quindi di estrazione socioculturale bassa. Si prende in considerazione – precisa la Dott.ssa Valentina Caramuta – anche il sincronismo labiale (lip sinc) che gli adattatori e i dialoghisti devono tenere in considerazione in sede di traduzione e adattamento. Questi elementi sono utili ad analizzare il film cult del 1994 Pulp Fiction. Nella terza parte si analizza il lungometraggio Jackie Brown, soprattutto per quanto concerne gli elementi extratestuali come il problema traduttivo dei brusii della colonna sonora e le parti scritte nei film come lettere, cartelli e articoli di giornale. Prosegue l’indagine nell’esame di Inglorious Basterds, film in cui convergono l’inglese americano, il tedesco, il francese e l’italiano nella versione originale per questo si parla di multilinguismo. Queste spesso – conclude fra l’altro la Dott. Valentina Caramuta – vengono tradotte nella versione italiana tramite dei sottotitoli, altre volte tramite doppiaggio. Si presta attenzione anche a vocativi e appellativi, alla pratica del code mixing e del code switching e ai prestiti e calchi.
Una copia della tesi di laurea, in attesa della pubblicazione, verrà collocata nella Biblioteca De Nobili di Catanzaro per consultazione.
Il Presidente della Cineteca della Calabria, Eugenio Attanasio, si è complimentato con Valentina Caramuta “che ha scelto un argomento della tesi così specifico in sintonia con il Master in Linguaggi Cinematografici che organizza l’Universitá Magna Graecia   UMG con la nostra consulenza scientifica. Per fare o scrivere di cinema è necessario infatti conoscerne i molteplici linguaggi, perché è una forma d’arte sempre cangiante con le innovazioni tecnologiche se pensiamo ai cambiamenti che ha dovuto affrontare, dal muto al sonoro, dalla pellicola al digitale, dal bianco e nero al colore e ora al 3d. È molto interessante – aggiunge il Regista e Presidente della Cineteca Eugenio Attanasio – avere affrontato le problematiche relative al doppiaggio, che è un fenomeno tipicamente italiano, nei film di Quentin Tarantino, regista americano ma invaghito del cinema italiano, che cita spesso Fernando di Leo e Morricone, con i suoi risvolti linguistici. Il nostro invito ai laureati come la Dr. Caramuta è di iscriversi per approcciarsi a questo mondo straordinario, acquisendo strumenti che è importante oggi avere per decodificare la complessa società contemporanea, basata su un esubero di immagini che nascondono la realtà.”
La Dott. Valentina Caramuta verrà coinvolta nella traduzione e nei sottotitoli in varie lingue di film e documentari.
Il Master in Linguaggi Cinematografici si terrà presso il Complesso Monumentale San Giovanni, sede delle attività didattiche dell’Alta Formazione dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Sbocchi Professionali: Il percorso formativo è volto a formare nuove figure professionali, ad inserire la didattica cinematografica in ambito accademico, a determinare un aggiornamento delle competenze per coloro che già operano nel settore. Il master è qualificante per diverse figure ed aprirà ulteriori sbocchi professionali per sceneggiatori, registi, produttori cinematografici, critici cinematografici, giuristi, avvocati, sociologi.
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