“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Sanità, Iamundo (Udicon Calabria): “Negli ospedali manca personale, rischio emergenza sanitaria e sociale”

Le aziende sanitarie non trovano personale medico. Il fenomeno sta raggiungendo numeri allarmanti e il futuro dell’assistenza è a rischio. I pronto soccorso e tanti reparti si svuotano di medici. Questa crisi rappresenta una emergenza sanitaria e sociale.

“Questo fenomeno è una triste realtà in Calabria – scrive Nico Iamundo, Commissario dell’U.Di.Con. Calabria – la grande fuga dagli ospedali è già iniziata da tempo. Dai dati riportati dai media e che fanno riferimento al 2021, risulta che il 3,8% dei medici ospedalieri ha deciso di dare le dimissioni: un’emorragia che pare essersi ulteriormente aggravata, specialmente in alcuni settori come quello dei pronto soccorso, con la pandemia Covid ancora in atto, dove spesso leggiamo di aggressioni al personale”.

“E’ preoccupante che ancora oggi non si sia fatto nulla per mettere fine alle numerose criticità da tempo lamentate e messe in evidenza, tese a stimolare il cambiamento delle politiche del personale, all’innovazione dei modelli organizzativi, al ripristino delle strutture vetuste e dei macchinari obsoleti. Interventi che senza ombra di dubbio darebbero una qualità maggiore alla sanità erogata a tutti i cittadini calabresi. Per dare assistenza adeguata ai cittadini, – ricorda Nico Iamundo – occorre in primo luogo migliorare le condizioni di lavoro del personale della sanità e dei luoghi di lavoro. Questi sono interventi necessari in favore della collettività che mitigheranno queste criticità soprattutto in un momento come quello attuale. Un trend negativo, quello della fuga del personale medico che si ripercuoterà senza dubbio sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini calabresi e non solo”.

“Lavorare in ospedale – continua Nico Iamundo – non deve essere una sofferenza perché il disagio crescente dei professionisti, sommandosi alla crisi di fiducia dei cittadini, a fronte delle tante prestazioni negate, rappresenta un serio pericolo per la sostenibilità e la credibilità del sistema sanitario quali che siano le risorse investite e farà crescere sempre più la fuga dei medici ospedalieri per l’eccessivo carico di lavoro, carenza di personale, rischiosità, cattiva organizzazione, scarso coinvolgimento nelle decisioni, retribuzioni non adeguate, tutela legale e assicurativa”.

“Ci auguriamo come U.Di.Con. Calabria – conclude Nico Iamundo – che inizi presto, specialmente nella nostra Regione un cambio di tendenza, che punti a riformare l’organizzazione ospedaliera. Solo intervenendo in maniera massiccia si potrà migliorare lo stato di salute della sanità calabrese”.

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