Un giro di fatture false per oltre 20 milioni di euro realizzato mediante almeno 7 societa’ “cartiere”, intestate a prestanome o a imprenditori compiacenti con sedi in Lombardia, Umbria e Calabria, per riciclare i proventi delle attivita’ del clan ‘ndranghetista della famiglia Arena di Isola di Capo Rizzuto. E’ quanto è stato ricostruito dai militari del Comando Provinciale Carabinieri e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone misure cautelari personali e reali emessa dal Gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura bresciana, nei confronti di oltre 30 persone. Tra gli indagati anche un funzionario dell’Agenzia delle Entrate accusato di corruzione in quanto indiziato di essersi reso disponibile – a fronte di sistematici compensi – ad agevolare l’erogazione di alcuni servizi di natura fiscale richiesti da uno dei citati professionisti.
Sono ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere, con l’aggravante di aver agevolato le attivita’ della cosca ‘ndranghetistica del crotonese, in relazione a condotte di usura, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, favoreggiamento, nonche’ reati tributari e fallimentari. Contestualmente, sono in corso decine di perquisizioni in 12 province tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Umbria, Sardegna, Basilicata e Calabria.