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Abate (Senato Gruppo CAL-Alternativa) e Coordinamento Copoi: “Aumento dei costi e crisi per gli imprenditori agricoli e della pesca: ora tutti da ipocriti a gridare ‘a lupo a lupo’ per tentare di raccattare voti”

“Mi spiace dover sottolineare come ora, per meri interessi elettorali in vista delle prossime elezioni Politiche del 25 settembre, tutti si accorgano che per gli imprenditori agricoli e della pesca i costi delle materie prime (come gasolio e fertilizzanti) siano quadruplicati e su questo ora cercano di impostare la loro campagna elettorale”. Lo afferma in una nota la senatrice Rosa Silvana Abate (Senato Gruppo CAL-Alternativa / Commissione Agricoltura), e Marco Dallera (Segretario nazionale COPOI /Coordinamento Produttori Ortofrutticolo Italiano).

“A questo punto – proseguono la nota – è lecito chiedersi:

dove erano tutti questi benpensanti quando sin da febbraio 2022 in aula urlavo a gran voce che bisognava sostenere e dare liquidità a queste piccole e medie imprese dell’agricoltura e della pesca affinché potessero proseguire la loro attività e organizzare la prossima campagna produttiva agricola o di pesca perché erano già schiacciate e paralizzate agli aumenti esponenziali di gasolio, gas e materie prime?

Dove erano quando, ai vari provvedimenti emanati dal Governo Draghi (monchi e che guardavano solo ai grandi gruppi produttivi), presentavo emendamenti per ottenere dei bonus per pescatori ed agricoltori messi in ginocchio dai suddetti aumenti e queste proposte di modifica non venivano nemmeno sottoscritte e condivise dai commissari della Commissione Agricoltura al Senato (e sottolineo tutti) appartenenti a quei partiti che invece oggi gridano allo scandalo su questi aumenti?

Dove erano quando, il 1 giugno scorso in piazza della Repubblica a Roma, i pescatori manifestavano tutta la loro disperazione (con più di 40 gradi) senza nemmeno essere ricevuti né dal sottosegretario con delega alla pesca Francesco Battistoni né tantomeno dal ministro Patuanelli ma, anzi, venivano anche presi a manganellate?

Dove erano quando abbiamo ripetutamente e pubblicamente chiesto un incontro con il ministro Patuanelli per cercare di portare direttamente a lui le istanze dei pescatori e degli agricoltori e non abbiamo nemmeno ricevuto risposta? Erano forse chiusi nel ministero dell’Agricoltura intenti a far passare misure per pochi gruppi del settore come la ristrutturazione del debito e la cessione del credito, o impegnati a dirottare i soldi del Pnrr in magici pozzi senza fondo senza che un solo euro sia arrivato nelle tasche o sui conti di chi, quotidianamente, si spacca la schiena nei campi e in mare e produce economia e cibo?

Dove erano questi signori quando in commissione e in aula proponevo e difendevo il “costo di produzione” che garantirebbe dignità e giustizia al lavoro di agricoltori e pescatori? VI dico che li ho avuti tutti contro compresi quei partiti anti sistema (?) che avrebbero dovuto sostenerlo e garantirlo come il M5S.Dove erano quando denunciavo che le banche, utilizzando le scuse più disparate, non stavano erogando la U35 (misura nata da un mio emendamento ripresentato in tutti gli ultimi decreti legge del Governo e che non è stato mai sostenuto dai partiti e dalle associazioni maggiormente rappresentative) e lo stanno facendo solo ora quando diverse imprese hanno già avuto in azienda l’ufficiale giudiziario perché oberati dai debiti causati dall’aumento dei prezzi?

Dove erano, infine, quando urlavo a gran voce a Draghi che veniva a riferire in aula che l’aumento dei costi non era dovuto solo al conflitto russo-ucraino ma che si erano innescate “grosse e criminali speculazioni” per i quali i grandi gruppi hanno fatto dei guadagni stratosferici? Perché non si è indagato su questo? Perché nessuno mi ha affiancato in queste battaglie?

Ora tutti a stracciarsi le vesti e cospargersi il capo di cenere dopo, però, essersi spartiti le vesti. Ma gli imprenditori e le famiglie devono sapere che i soldi, che pur c’erano, sono stati destinati a favore dei soliti noti e per misure ad appannaggio dei pochi.

Ci troviamo di fronte alla più’ grossa crisi del settore degli ultimi decenni dettata da un crollo dei consumi e dall’aumento dei costi. Una sofferenza del sistema iniziata ben prima del Covid-19 e della guerra in Ucraina e che inizialmente si pensava fosse una situazione passeggera ma che, invece, si sta dimostrando duratura e stabilizzata. Il futuro degli imprenditori agricoli e della pesca è sempre più in bilico e difficile. Se agli agricoltori non saranno trasferite quote maggiori rispetto a prima e con più celerità, i tagli inferti (negli ultimi otto anni) e le misure errate presentate in precedenza non permetteranno recuperi portando, invece, verso un mega latifondismo a danno dei piccoli e medi produttori. Queste politiche fanno diventare più ricco chi lo è già e mettono ulteriormente in difficoltà la piccola e media impresa.

Personalmente non ho voluto legittimare con una mia nuova candidatura questo grave momento politico-istituzionale che la nazione sta attraversando e che più volte ho definitivo un vero colpo di stato perché l’Italia, da un’anno e mezzo a questa parte, è stata governata, e tutt’ora lo è, da un’accozzaglia di partiti che per ben 58 volte ha votato la fiducia per mandare avanti provvedimenti  disastrosi e che hanno arrecato pregiudizi gravi a tutti i settori dello Stato (e a nulla vale prendere le distanze ora ai soli fini di consenso elettorale). Con la stessa forza ribadisco che resterò accanto ai piccoli e medi imprenditori e pescatori e sarò al loro fianco nelle battaglie che porteremo avanti al di fuori delle stanze dei bottoni e dei palazzi del potere unitamente anche al Copoi.

Annuncio, infine, – concludono i due – che ancora una volta, nonostante la XVIII legislatura sia ormai alle battute finali, ho ripresentato una serie di emendamenti al decreto “Aiuti 2″ che aiuterebbero realmente agricoltori e pescatori a superare questa grave crisi. A breve pubblicherò il testo e anche chi li sottoscriverà e li sosterrà di modo che cittadini e imprese sappiano chi, da un lato dice di difenderli e fare i loro interessi, ma dall’altro li boicotta destinando i fondi ai grandi gruppi e alle lobby”.

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