Proseguono a Reggio Calabria e provincia gli accessi degli
ispettori del lavoro dello IAM (Ispettorato d’area metropolitana) per contrastare
efficacemente i casi di lavoro nero, grigio e insicuro.
Nella scorsa settimana nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro, all’interno di un bar
pasticceria e in un esercizio commerciale di abbigliamento, è stato individuato, per
ciascuna impresa ispezionata, un unico lavoratore preposto all’azienda privo di
assunzione formale.
In questi casi, trattandosi di “microimprese” non è scattata la sospensione delle
attività imprenditoriali, ma i datori di lavoro saranno chiamati a versare la cd. maxisanzione per lavoro nero, che scatta dal primo occupato non in regola, pari a 3900
euro, oltre alle prescrizioni in materia di salute e sicurezza per le mancate visite
mediche, di idoneità all’impiego e per la mancata formazione in materia di tutela della
salute e della sicurezza nei posti di lavoro.
In un cantiere edile della fascia tirrenica della Provincia reggina, l’unico lavoratore
presente al momento dell’accesso ispettivo è risultato privo di contratto formalizzato,
ciò comportando una sanzione al datore di lavoro per lavoro nero pari a 3900 euro,
oltre all’accertamento degli adempimenti in tema di sorveglianza sanitaria e
formazione.
Sempre in edilizia, i controlli ispettivi tecnici hanno avuto ad oggetto anche i
ponteggi: nella Piana di Gioia Tauro, all’interno di un cantiere edile dove operava una
ditta con 2 operai, a carico del datore di lavoro è scattata la prescrizione in materia di
salute e sicurezza per la mancata adozione del PIMUS (Piano Montaggio, Uso e
Smontaggio Ponteggi) oltre che per passerelle in quota non idonee al passaggio dei
lavoratori.
IAM Reggio Calabria, il report della settimana dal 17 al 23 novembre: commercio ed edilizia, lavoro nero e scarsa sicurezza in città e provincia
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