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Corigliano-Rossano, Olivo: “Stasi chieda scusa alla Calabria”

Certo che ce ne vuole a passare in pochi anni dalla regione d’Italia che dona i ramoscelli di ulivo per tutti i fedeli in occasione della Domenica delle Palme 2018, celebrata da Papa Francesco in piazza San Pietro e che quasi quasi può ambire a guidare il sodalizio a livello nazionale; ad essere destinataria di una vera e propria ramanzina e tirata d’orecchie perché non meritevole, per le troppe assenze ed il poco interessamento, del ruolo di coordinatore delle Città dell’Olio calabresi. Il Primo Cittadino Flavio Stasi dovrebbe chiedere scusa ai produttori e ai sindaci dell’intera Calabria.

Ad esprimere rammarico per la brutta figura fatta fare alla Calabria produttiva e ai sindaci è l’assessore provinciale Adele Olivo sottolineando come, il solito modo di fare del Sindaco – prima potevamo dire distratto, oggi non abbiamo dubbi nel dire di scarsa responsabilità e sensibilità istituzionale – abbia fatto sfumare un’opportunità importante anche per la Sibaritide e tutto il territorio.

La Calabria è tra le primissime regioni italiane, quasi a pari merito con la Puglia per una manciata di tonnellate, per produzione olivicola. Basta guardarsi intorno, i terreni olivetati ci circondano. Grazie al suo patrimonio di ulivi millenari e alle sue cultivar secolari, come la Dolce di Rossano, quella dell’extravergine d’oliva, rappresenta – mai dimenticarlo anche e soprattutto quando si parla di turismi, marketing territoriale e comunicazione – la principale produzione agroalimentare regionale. Non solo. Da un punto di vista agricolo e olivicolo la Sibaritide produce un PIL superiore a tutte le altre province messe insieme.

Come abbiamo potuto – aggiunge la Olivo – trascurare questi risultati soprattutto dopo il lavoro fatto in questi anni? Sarebbe bastato semplicemente dare continuità ad un percorso che, avviato qualche anno fa dall’allora Città di Rossano in sinergia e dialogo con altri territori, guardava con lungimiranza allo sviluppo del turismo dell’olio, alla valorizzazione dei territori e alla promozione dell’economia locale; un percorso che con la nuova grande Città di Corigliano-Rossano ci avrebbe consacrati, se attivamente protagonisti, come avanguardia in tutto il Sud all’interno del prestigioso sodalizio nazionale delle Città dell’Olio . L’auspicio – conclude – è che si possa porre rimedio a questo madornale abbaglio, senza nascondersi – come al solito – dietro la scusa della pandemia (Perché i coordinatori delle altre regioni, c’erano) o addirittura inventando inutili retroscena che non possono modificare, purtroppo la sostanza dei fatti accaduti.

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