“È inaccettabile, illogico e poco rispettoso della democrazia il silenzio scelto quale mezzo di
comunicazione dall’amministrazione comunale retta dal Sindaco Paino, da poco bocciato anche dalla
guida del GAL!
A distanza di un mese dal terremoto politico che ha investito la Giunta comunale, nessuno è ancora in
grado di comprendere quali siano le ragioni che inducono, ad oggi, il Sindaco a continuare ad
amministrare un Ente ormai allo sbando, senza una guida autorevole e privo di una maggioranza
formale e sostanziale.
Adottare un comportamento furbesco, a discapito dell’interesse collettivo, appare davvero
insopportabile e per nulla condivisibile.
Il voler apparire come l’agnello sacrificale è di cattivo gusto, oltre che politicamente scorretto: non solo
nei confronti dei consiglieri comunali, ma soprattutto nei confronti dell’intera Comunità.
Il gioco dello scaricare responsabilità sui componenti della giunta – pur se accettato da due assessori –
non rappresenta la realtà, e anzi offende l’intelligenza di chi usa la testa anziché aggrapparsi alla
poltrona.
Lo diciamo chiaramente: l’unico e solo responsabile del fallimento politico-amministrativo è il Sindaco,
incapace di dirimere gli scontenti evidenziati sin dai primi mesi, e molto più capace invece di
fomentare divisioni… divisioni di cui oggi è rimasto vittima, forse consapevolmente.
Furba, inoltre, l’idea di attendere che si presenti una mozione per “certificare” una maggioranza che
non esiste più.
Caro Sindaco, faccia *mea culpa* e si assuma la responsabilità di staccare la spina e ridare al popolo la
parola!
A fallire è stato Lei, non i singoli componenti della Giunta – che pure potranno avere responsabilità –
ma non certo quella del fallimento globale.
La nostra azione, e lo ribadiamo con chiarezza, era stata intrapresa con uno spirito costruttivo:
volevamo portare dei punti programmatici da discutere, come accade in ogni democrazia matura.
Ma per due anni non ci è stato consentito farlo.
Il Sindaco ha accentrato su di sé tutta la gestione amministrativa e politica del Comune, escludendo di
fatto la partecipazione e la condivisione.
Un accentramento di potere contro il quale si erano ribellati – non dimentichiamolo – anche gli attuali
assessori e l’attuale vicesindaco.
Ma invece di ascoltare le istanze, il Sindaco ha preferito trincerarsi dietro un vittimismo politico che
non ci appartiene, e che lasciamo commentare alle sue stesse azioni e alle parole di falsa
rassicurazione proprio verso coloro che gli hanno permesso la vittoria nel 2023.
Parlavamo di silenzio…
Ed è proprio questa la qualità che ha meglio espresso il Sindaco in tutto il suo mandato.
Quando un assessore, un consigliere e poi lo stesso Vicesindaco hanno deciso di informare la
cittadinanza del dissenso politico e amministrativo, la risposta è stata il silenzio!
Eppure, l’intento era quello di cambiare rotta. Lei ha preferito tagliare ogni rapporto.
Ce ne faremo una ragione sul piano personale.
Ma sul piano istituzionale, per rispetto del mandato ricevuto dai cittadini, faremo – se necessario – una
battaglia.
E non pensiamo sarà necessario arrivarci: perché anche alle scuole elementari ci hanno insegnato che
“7 contano più di 6”!
Solo per una questione di onestà intellettuale, confidiamo – a Lei e ai componenti della sua Giunta –
che da parte nostra abbiamo espresso le nostre ragioni di dissenso in maniera pubblica e democratica.
Dall’altra parte, nessuno ha spiegato le motivazioni che li hanno spinti a rimanere al proprio posto.
Due assessori sono stati bocciati nei fatti, e accontentati (in un caso) solo nella forma.
Spiegate, per cortesia e per amor di Comunità, perché avete scelto di rimanere nonostante tutto.
Ricordiamo bene che spesso eravamo uno accanto all’altro, uniti proprio contro la conduzione
autoritaria dell’ente.
È cambiato qualcosa? Cosa vi ha spinto ad accettare questa bocciatura, cari Assessori senza deleghe?
Siccome il nostro metodo è quello della trasparenza istituzionale e della lealtà nei confronti del
mandato, oggi siamo pronti a usare anche noi un po’ della sua furbizia, caro Sindaco.
Questa volta però per girarla in mozione di sfiducia.
Sfiducia che nasce da quell’accentramento di potere che avevamo combattuto insieme, e che lei ha
imparato benissimo a esercitare.
Ma ora è arrivato il momento di dire basta.
Ci faremo promotori di questa furbata”.
Così in una nota il gruppo consiliare Futuro Comune Condofuri 2040.