“Ma è meglio poi, un giorno solo da ricordare che ricadere in una nuova realtà sempre identica” (Francesco Guccini, Scirocco -
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Reggio, inaugurata al MArRC la mostra “Francesco Cilea. Memoria e Musica”

Si è svolta oggi – con ampia partecipazione da parte del pubblico – l’inaugurazione della mostra “Francesco Cilea. Memoria e Musica”, promossa in collaborazione con il Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria nell’ambito delle celebrazioni per il 60° anno accademico dell’Istituto.

L’esposizione – che resterà aperta al pubblico fino al 20 luglio – raccoglie e restituisce alla collettività una selezione di oggetti personali, documenti e ricordi appartenuti al celebre compositore calabrese, donati al Museo nel 1962 dalla vedova Rosa Lavarello, con l’intento di preservare e valorizzare la memoria dell’illustre Maestro, come da suo preciso desiderio.

La Mostra è curata da Fabrizio Sudano, Anna Arcudi, Daniela Costanzo e Martina D’Onofrio, con la collaborazione di Maria Grazia Musolino per il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e da Eduardo Lamberti-Castronuovo e Dina Tullio Donatone, con la collaborazione di Alex Di Tella, Martina Passalacqua per il Conservatorio di Musica F. Cilea di Reggio Calabria.

L’allestimento negli spazi di Piazza Paolo Orsi – sita all’interno del Museo – racconta non solo la parabola artistica e umana di Francesco Cilea, ma anche il profondo legame tra la sua figura e la storia culturale della Calabria, in un dialogo tra musica, identità e memoria collettiva.

La mostra si propone come un racconto intimo e corale insieme, capace di far dialogare memoria storica e sensibilità contemporanea, restituendo centralità a una delle personalità culturali più significative della storia della Calabria e dell’Italia tutta.

L’apertura dell’esposizione è stata accompagnata da un intervento musicale del chitarrista Marco Zema, studente del Conservatorio, che ha sottolineato il valore simbolico di un’iniziativa capace di coniugare ricerca storica, valorizzazione patrimoniale e partecipazione attiva delle istituzioni del territorio.

“Ospitare al Museo una mostra dedicata a Francesco Cilea – ha dichiarato il Direttore del MArRC, Fabrizio Sudanorappresenta non solo un atto doveroso di restituzione nei confronti di una figura che ha segnato la storia musicale e culturale della nostra terra, ma anche un esempio concreto della vocazione del Museo a farsi luogo di cultura aperta, multidisciplinare e profondamente radicata nell’identità del territorio. Questa esposizione è frutto di una collaborazione preziosa con il Conservatorio F. Cilea, che ringrazio sentitamente, e conferma l’impegno del MArRC nel promuovere progetti capaci di connettere archeologia, arte e memoria”.

Un plauso a qualunque tipo di sinergia tra istituzioni reggine. L’incremento del turismo – ha affermato il Presidente del Conservatorio, Eduardo Lamberti Castronuovonon si può ottenere con la promozione di un solo bene culturale, un monumento o una collezione d’arte, bensì con l’intero territorio che va valorizzato con i suoi uomini e con le loro opere. Cilea è tra gli artisti da ricordare rammentando che il sindaco dell’epoca, Romeo, il Maestro vivente, gli intitolò il Teatro massimo della Città. Evento raro. Oggi, grazie alla sensibilità dei professionisti delle due istituzioni, saranno esposti elementi che lo faranno meglio ricordare a tutti. Anche ai giovani.

L’iniziativa di questa mostra è stata concepita dal Presidente del Conservatorio di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti-Castronuovo – ha dichiarato il Direttore del Conservatorio, Francesco Romanoe accolta con entusiasmo dal Direttore del MArRC, Fabrizio Sudano, ai quali desidero esprimere la mia gratitudine per la sensibilità raffinata e significativa con cui hanno sostenuto il progetto. In un periodo in cui la musica italiana è chiamata a rinnovarsi attraverso un dialogo costruttivo tra tradizione e innovazione, riscoprire la figura di Francesco Cilea rappresenta un modello di creatività, rigore e passione. Valori che il Conservatorio di Reggio Calabria da tempo coltiva e trasmette con impegno alle nuove generazioni di artisti e studiosi.

Con questa iniziativa il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria rafforza ulteriormente la propria missione di istituzione culturale attenta alle molteplici espressioni della storia e dell’arte regionale, restituendo visibilità e valore a una delle personalità più rappresentative del panorama musicale italiano del Novecento.

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